Oggi le nozze Milano-Londra Italiani al 28%

da Milano

La fusione da 1,6 miliardi tra il London Stock Exchange e Borsa Italiana è ai nastri di partenza: questa mattina a Milano e a Londra ci saranno le due assemblee dei soci per il via libera, mentre a ottobre sono attesi tutti i dettagli dell’offerta. Sempre in questo periodo Consob e l’omologo inglese Fsa, si esprimeranno sulla fusione: in particolare l’Authority italiana dovrà valutare il nuovo statuto (tra cui il limite al 10% dei diritti di voto). Londra dovrà poi approvare l’aumento di capitale da 1,66 miliardi per far entrare gli azionisti italiani nella «superholding» ma non sono previsti problemi dopo che il Nasdaq (30%), Paulson & Co (9,2%) e Kinetics & Horizon (12,3%) si sono detti disponibili. Strada in discesa in Piazza Affari che avrebbe visto tutti propri azionisti aderire all’offerta. I soci italiani saranno quindi al primo posto nel capitale del nuovo Lse con il 28%, seguiti dal Nasdaq che si diluirà dal 30 al 22%.

La compagine made in Italy vedrà UniCredit Capitalia (5,5% circa), Intesa Sanpaolo (5,2%) e Mps (2,9%), quindi Banco Popolare e Bnl-Bnp Paribas (1,9%), Bim (1,8%), Finnat (1,7%), Emittente Titoli (1,5%) e gruppo Sella (1,4%). Chiudono la fila Credem (0,6%) e Ubi Banca (0,5%).

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