«Il giorno più nero della mia carriera, mai visto niente di simile in una grande competizione». Norbert Baier, dal 1998 delegato tecnico per l'Unione internazionale biathlon, ha riassunto così quanto accaduto ieri a Whistler, alle Olimpiadi invernali: incredibili errori di cronometraggio si sono verificati sia nella gara femminile sia in quella maschile di inseguimento.
Nel primo caso, la svedese Anna Carin Olofsson-Zidek è stata fatta partire con 14 secondi di ritardo nella 10 km: l'incaricato si era dimenticato di darle il segnale, mentre le lancette già correvano. L'atleta è finita quarta, a 11 secondi dal bronzo della francese Marie Laure Brunet, dopo che il suo tempo è stato corretto (era sesta). La gara è stata vinta dalla tedesca Magdalena Neuner davanti alla slovacca Anastasia Kuzmina. La squadra svedese ha rinunciato a fare ricorso e Olofsson-Zidek ha fatto sapere che comunque non sarebbe riuscita ad agganciare il podio. Ma secondo il tecnico della Svezia, l'errore potrebbe aver condizionato la sua prestazione, inducendola a non dare il massimo perchè convinta di essere in ritardo rispetto alle altre. Problema analogo per la tedesca Simone Hauswald e l'ucraina Valj Semerenko: ai loro tempi finali sono stati tolti sette secondi. Entrambe sono però finite lontane dal podio, Hauswald 16esima e Semerenko 23esima.
Due ore dopo è toccato agli uomini con il biathlon inseguimento sulla distanza dei 12,5 km e il cronometraggio ufficiale è andato di nuovo in tilt. Il canadese Jean Philippe Leguellec e lo statunitense Jeremy Teela sono stati fatti partire in anticipo. In seguito è stato necessario ricalcolare i loro tempi: Leguellec ha concluso 11esimo dopo che al suo tempo sono stati aggiunti 30 secondi, Teela 24esimo con un aggiustamento di 22 secondi. Il canadese ha riconosciuto che in parte l'errore è stato suo.
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