Roma - La Germania non chiude, Scajola prova ad allargare la breccia. Per Fiat sul caso Opel "credo che le carte siano ancora da giocare". A dirlo è il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel corso del suo intervento a Milano all’assemblea generale dell’associazione nazionale calzaturifici italiani. "Il piano industriale della Fiat - ha poi spiegato il ministro a margine dell’incontro - è il miglior piano presentato, un programma di prospettiva. La prima scelta del governo tedesco e di General Motors è stata una scelta di carattere finanziario, condizionata dal clima politico tedesco".
Ripensamenti "Mi auguro - ha aggiunto - che le dichiarazioni del cancelliere Angela Merkel vogliano significare che da qui a sei mesi questa fase provvisoria di gestione da parte del governo tedesco e della General Motors possa portare a riconsiderare il progetto, nell’interesse dell’Europa che ha bisogno di un grande gruppo automobilistico. Non c’è dubbio - ha concluso - che per competere nel settore c’è bisogno di aggregazione e la Fiat è partita per prima e con un buon piano".
Supporto del governo "Non possiamo che confermare quanto abbiamo detto dal primo giorno - chiarisce il ministro per lo Sviluppo Economico - e cioè che il governo italiano è stato vicino a Fiat, che ha proposto un piano industriale di prospettiva". Secondo Scajola, che ha risposto a una domanda sulle possibili future alleanze della Fiat Europa, in particolare a proposito di un interesse Peugeot, "la Fiat si concentra oggi sulla chiusura dell’operazione Chrysler per riorganizzare il settore, ma non c’è dubbio che per competere nel comparto dell’auto c’è bisogno di aggregazione: la Fiat è partita per prima, ha un buon prodotto e una buona organizzazione di manager".
Marcegaglia "perplessa" La situazione che si è creata in Germania per Opel, con il governo tedesco che sembra riaprire la partita "lascia un pò perplessi". È quanto ha sottolineato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al suo arrivo ad un convegno in Assolombarda. "Si rischia - ha evidenziato - di far pasticci come sta succedendo. I vertici Fiat - ha aggiunto - correttamente non hanno chiesto niente alla politica perchè dovrebbe essere un gioco tra piani industriali e imprese". La Marcegaglia è tornata poi a sottolineare che "la politica dovrebbe semplicemente valutare la bontà dei piani industriali e non dovrebbe far valere invece logiche elettorali e rapporti tra Stati per motivi legati al gas o all’energia". Secondo il presidente di Confindustria "si rischia poi di far pagare il prezzo di un mancato consolidamento e una mancata ristrutturazione ai cittadini e alle imprese europee". Per il numero uno di via dell’Astronomia, in questa situazione "fa un pò impressione che in Germania, che è sempre stata l’esempio di solidità e di attenzione, prevalgano queste logiche". Marcegaglia rileva quindi che poichè in Germania "ci saranno le elezioni a settembre, il rischio vero è che un pò tutta la politica europea, economica e non solo, possa essere influenzata da questa situazione". Il presidente di Confindustria chiude poi sottolineando come "i vertici di Fiat correttamente non hanno chiesto niente alla politica, perchè dovrebbe essere un gioco tra imprese, piani e strategie industriali".
Tremonti: possibile retromarcia È possibile che il governo tedesco faccia una retromarcia nella partita su Opel, e l’esecutivo italiano adesso sta a vedere come andranno avanti le cose. È quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Il ministro sottolinea il fatto che dall’inizio della trattativa ad oggi "molte cose sono cambiate". "Non è che fosse previsto che intorno al tavolo ci fossero di colpo tutti questi personaggi, questi governi, è cambiato tutto in Europa - afferma Tremonti a Sky Tg24-Economia - e un cambiamento è stato questo, qualche mese fa un cambiamento in questo senso sarebbe stato impensabile e impossibile. Adesso stanno anche facendo retromarcia, e la partita è diversa".
Alla giornalista che gli chiede se il governo italiano potrebbe intervenire se la Fiat gli farà richiesta, il ministro risponde: "Bisogna vedere come vanno le cose. In Europa non c’è mai stato un governo che interveniva in passato. Il governo tedesco è intervenuto per ragioni anche di calendario elettorale, ci sono adesso le europee e le politiche a settembre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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