Compagni contro. A due mesi dal congresso nazionale, la resa dei conti dentro Rifondazione comunista si consuma a colpi di mozioni tra chi rivendica l'unità del partito contro ogni ipotesi di costituente (l'ex ministro Ferrero, Conti e Nesci tra gli altri) e chi spinge, invece, per costruire una nuova Sinistra. Alla seconda corrente si rifà il governatore della Puglia, Nichi Vendola, la cui mozione, scaturita dal comitato politico nazionale dello scorso fine settimana, è stata presentata pubblicamente ieri al centro civico Buranello dall'ex vice di Massimo D'Alema, Patrizia Sentinelli, e dal referente genovese Simone Leoncini. Per i quali, a scanso di equivoci, «non è in discussione lo scioglimento del partito».
Anzi, bisogna «salvare Rifondazione attraverso una proposta politica chiara, capace soprattutto di parlare a quel vasto popolo che non si rassegna a un Paese senza sinistra». Naturalmente nel segno della discontinuità con l'esperienza della «Sinistra arcobaleno» e con il verticismo che l'ha caratterizzata. «Pensiamo a un partito capace di mettere in discussione l'idea di autosufficienza del gruppo dirigente», afferma Patrizia Sentinelli. Un partito meno lideristico e più democratico anche per Simone Leoncini che non risparmia stilettate ai compagni firmatari della mozione Ferrero: «Registro che da parte loro c'è già un elemento di chiusura nei nostri confronti nel momento in cui contestano la Festa della Sinistra sulla fascia di rispetto di Prà».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.