Allarme Cicciobello. Non ci sono solo le bambole cinesi tossiche a far tremare il mondo. Anche i pupazzetti nostrani sanno dire la loro, quanto ad allarme sociale. Ieri, per esempio. Il sole quasi ferragostano di mezzogiorno batte impietoso sulle serrande metalliche dei box allineati su via De Cristofaro, una traversa di via Anastasio II, dalle parti di via Cipro. Allimprovviso nella strada deserta si sente il pianto di un bambino. Un passante si avvicina, sente distintamente i vagiti provenire dallinterno di un box. Le cronache estive stanno per arricchirsi di una nuova, crudele storia di infanzia abbandonata? Scatta lallarme, qualcuno chiama il 115, e dalla centrale dei pompieri di Monte Mario la squadra 8/A entra in azione «in fretta e furia», come recita il comunicato del Vigili del fuoco.
Professionisti del soccorso, i cinque uomini del team piombano sul luogo del presunto misfatto e identificano il garage piangente, al civico 69. Arriva anche una volante della polizia. Bastano pochi secondi per tirare fuori gli attrezzi necessari e forzare lingresso, poi la squadra irrompe nel box.
Ecco la cronaca ricca di pathos nel racconto degli interessati: «Allinterno del locale di una ventina di metri quadrati, giocattoli disseminati ovunque e di varie dimensioni ed il lamentìo che proveniva da uno scaffale di legno». Dentro un cassettone qualcuno chiede aiuto, disperatamente. Ma dietro langolo cè un colpo di scena.
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