I punti chiave
Quasi la metà delle donne dopo la menopausa deve fare i conti con l’artrosi. C’è chi sente dolore al ginocchio tanto da non riuscire nemmeno a camminare, chi ha disturbi alla schiena, chi fa fatica a compiere un determinato movimento. Insomma, anche nella comune esperienza quotidiana i casi che potrebbero essere riconducibili all’artrosi sono tantissimi.
Artrosi e menopausa vanno a braccetto e la colpa è degli ormoni estrogeni che calano nel momento in cui la donna smette di essere fertile.
I disturbi riguardano soprattutto la colonna vertebrale, le ginocchia, l’anca, le spalle e le mani.
La menopausa e gli ormoni
Come è noto, la menopausa non è una malattia, ma un momento fisiologico della vita della donna.
Essa segna il termine della fertilità femminile e generalmente si colloca tra i 45 e i 55 anni d’età. Il ciclo mestruale si altera fino a scomparire e le ovaie cessano di funzionare, smettendo di produrre gli estrogeni.
La diminuzione degli ormoni non è priva di conseguenze. Anzi, il calo può provocare disturbi sia di natura neurovegetativa, come le vampate di calore e le palpitazioni, sia di natura psicoaffettiva quali, ad esempio, irritabilità e ansia.
Tra i diversi effetti della carenza degli estrogeni vi sono anche i dolori articolari.
Gli ormoni influiscono infatti sull’idratazione dei legamenti, della cartilagine, dei muscoli e sulla densità dell’osso. Il loro calo causa infiammazione dell’articolazione e l’infiammazione a sua volta provoca dolore.
L'artrosi
L’artrosi è una malattia degenerativa delle articolazioni, con perdita di cartilagine e risposta reattiva dell’osso. Dopo i 50 anni sono soprattutto le donne ad esserne colpite.
Esistono fattori che predispongono alla patologia: l’obesità, l’eccesso di carichi sulle articolazioni, traumi, displasie congenite, artriti, malattie metaboliche e familiarità.
I sintomi sono dolore, rigidità articolare, limitazione dei movimenti dell’articolazione colpita, arrossamento, gonfiore e deformazione. L’artrosi può essere molto invalidante in quanto in certi casi non si riesce più a compiere nemmeno i gesti più semplici della vita quotidiana.
La diagnosi e la cura
La diagnosi è principalmente clinica e radiologica. Può essere quindi richiesta una radiografia, un’ecografia o una risonanza magnetica.
La cura è farmacologica (si usano ad esempio gli analgesici per alleviare i sintomi), infiltrativa, se è già compromessa la cartilagine, ormonale oppure chirurgica.
Non bisogna poi dimenticare lo stile di vita. Occorre controllare il peso: l’eccesso ponderale infatti sovraccarica le articolazioni, soprattutto quelle degli arti inferiori.
E’ opportuno inoltre adottare una dieta sana ed equilibrata e praticare attività fisica in modo costante: ottime soluzioni sono gli esercizi di allungamento, la ginnastica in acqua e il nuoto.
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