Protesa tra il nord Africa e la Turchia, Creta è la più vasta delle isole greche, con una propria identità peculiare. Nell’immaginario collettivo, l’isola è legata ad alcuni fattori culturali come la mitologia o il cinema, tuttavia è molto più di questo. E ci sono diverse ragioni per cui è una delle mete ideali in autunno per gli over 60: in questo modo si evita il turismo di massa e si opta invece per una visita lenta e rilassata che dà modo di godere di tutti gli aspetti che questa terra ha da offrire.
Creta è fonte di grande fascinazione, come scrive Henry Miller ne “Il colosso di Marussi”, perché “non è misteriosa o impenetrabile, non imponente, non insolente, non pretenziosa. È fatta di terra, aria, fuoco, acqua. Cambia stagionalmente con armoniosi ritmi ondulanti. Respira, segnala, accenna, risponde”.
Creta, 4 ragioni per visitarla in autunno
Le bellezze naturali
Dalla laguna di Balos alle gole di Samaria, le bellezze paesaggistiche di Creta sono tante e suggestive. Basta uscire dai centri abitati per incontrare la natura più incontaminata, dove è presente una grande biodiversità in termini di fauna e flora.
La storia e la cultura locali
La storia di Creta inizia dall’anno 3000 a.C: gran parte delle testimonianze ancora oggi presenti sono relative al regno di Minosse, le cui vicende si intrecciano con la mitologia. Temuto re di Creta, Minosse infatti disobbedì al dio dei mari Poseidone, che gli donò il Toro - un prodigioso animale albino - affinché lo sacrificasse a lui. Ma Minosse, affascinato dal Toro, sacrificò un altro animale, scatenando la vendetta del dio, che fece invaghire del Toro la moglie dello stesso Minosse, Pasifae. Questa si fece costruire dall’inventore Dedalo - che fu poi artefice per Minosse del labirinto in cui intrappolare i nemici - un sistema per potersi accoppiare con il Toro. Ne nacque il Minotauro, creatura mezza umana e mezza taurina, che fu posta proprio a guardia del labirinto, lo stesso labirinto da cui uscirà vittorioso Teseo dopo che Arianna gli donò il filo per fargli trovare la salvezza. Ma naturalmente tutto questo è solo mitologia.
Le testimonianze architettoniche raccontano molto dei reali cretesi, non solo della religione politeista che ne costituì le origini: le città non hanno mura, questo significa che gli abitanti di Creta erano pacifici. Ma su quel suolo si alternarono diverse civiltà nel tempo, mescolandosi alla tradizione esistente: macedoni, romani, bizantini, arabi, veneziani, ottomani, tutti lasciarono qualcosa del loro passaggio a Creta e presero con sé qualcosa della cultura cretese, artefice tra l’altro di uno dei metodi di scrittura più antichi nella storia del mondo.
Musei, anfiteatri, siti archeologici: dal Palazzo di Cnosso al Monastero di Arkadi, sono tantissimi i beni culturali da visitare. Per non parlare della musica folk, quella che ancora si suona con la lira cretese, oppure il tipico sirtaki: già dalle prime note vien voglia di muoversi a tempo, come faceva Anthony Quinn in “Zorba il Greco”.
I piatti tipici
Naturalmente, la cucina cretese presenta molti in comune con la cugina greca e quella turca. Ma c’è un piatto tipico di Creta che racchiude l’idea della gastronomia locale, basata su piatti poveri della cucina contadina: è il dakos, fatto di pane secco condito con pomodoro, feta, origano e olio d’oliva. Un piatto fresco e leggero, con tutto il profumo della cultura ellenica.
Risparmio e temperature calde
L’autunno, così come la primavera, è bassa stagione dal punto di vista ricettivo. Questo equivale a costi molto vantaggiosi in termini di viaggio, spostamenti lungo l’isola e permanenza.
Inoltre l’autunno è un periodo caldo ma non afoso in questo angolo di Mediterraneo: si possono quindi effettuare lunghe escursioni nella natura, visitare in tutta tranquillità i siti archeologici, consumare pasti all’aperto, trascorrere del tempo in riva al mare sulle tantissime spiagge presenti sulle coste cretesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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