Sapienza del tratto ed eleganza compositiva caratterizzano le pitture «rotanti» di Gino Marotta, esposte fino al 22 aprile 2009 presso il Modigliani Institut, a Palazzo Taverna (in via di Monte Giordano, 36). Si tratta di 8 grandi tele quadrate di circa 2 m di lato e 10 di piccole dimensioni (cm 60x60), caratterizzate dal fatto che si possono osservare dallalto, dal basso, da destra o da sinistra con una semplice rotazione che evidenzia diverse situazioni, tutte riconducibili, però, al mondo simbolico dellartista. Con la mostra «Gino Marotta. La rotazione dello sguardo inquieto», lIstituto si apre per la prima volta allarte contemporanea, inaugurando un progetto espositivo che prevede 4 eventi lanno.
Marotta, un artista noto in campo internazionale da oltre 50 anni, espone le opere pittoriche realizzate tra il 2004 e il 2008 e una serie scultorea, «Rupestre», che esprime il suo desiderio di misurarsi con la tradizione secolare della ceramica di Castelli. Sia le tele che le ceramiche, simili a grandi sassi incisi, fanno parte di una ricerca sui pigmenti e sui materiali antichi, così diversi dai suoi celebri metacrilati trasparenti, che rimandano al linguaggio artificiale della modernità.
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