Palermo - Sarebbero una decina, nessuno grave, i feriti dell'incidente aereo accaduto, questa sera, a un Airbus 312 della Wind Jet in volo da Roma a Palermo con 123 passeggeri e 5 membri del''equipaggio, uscito fuori pista mentre atterrava nello scalo siciliano. La Gesap, l'ente che gestisce i servizi aeroportuali, che in un primo momento aveva parlato di tre feriti, precisa che sono circa 20 i passeggeri e i componenti dell'equipaggio ricorsi alle cure dell'infermeria dello scalo palermitano e poi portati tutti per precauzione e per ulteriori accertamenti negli ospedali palermitani Villa Sofia e Cervello e nel nosocomio di Partinico. Lo scalo, ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio, "rimarrà chiuso fino alle 14 di domani, ma non sappiamo al momento se questa previsione sarà rispettata".
"Colpo di vento" "Al momento sulla base dei dati a disposizione escludiamo un errore da parte del pilota. L’Airbus è stato buttato giù da un colpo di vento mentre era a 300 piedi (150 metri) dallo scalo, toccando terra 400-500 metri prima della pista". E' quanto afferma il direttore operativo dei voli Windjet, comandante Ilario Tolini, sottolineando che ieri era stato emanato un bollettino che segnalava nello scalo palermitano il cosiddetto wind-shear, fenomeno atmosferico consistente in una variazione improvvisa del vento in intensità e direzione, tipico della zona dove si trova l’aerostazione. L’Airbus, precisa ancora il comandante Tolini, "ha tre anni di vita e tre giorni fa è stato ispezionato a Napoli". In un primo momento si è pensato che la causa dell'incidente fosse stata la rottura del carrello subito dopo l'impatto del velivolo con l'asfalto. E a proposito del colpo di vento anomalo, il presidente dell’Enac, Vito Riggio, parlando oggi con i giornalisti all’aeroporto "Falcone e Borsellino", dove ha fatto un sopralluogo, ha detto che per conoscere la risposta "bisogna attendere la scatola nera, certo - ha spiegato - è abbastanzo strano che il pilota abbia anticipato così tanto l’atterraggio sulla pista". È lo stesso Riggio a ricordare che da "sette anni c’è un finanziamento di sette milioni di euro" per affrontare il problema del cosiddetto "windshear", cioè i colpi di vento improvviso, proprio come quello accaduto ieri. "Ma incontriamo molte resistenze locali per la sistenazione delle antenne".
Danni al radar, traffico dimezzato "L’aeroporto sarà uno scalo dimezzato, dal punto di vista del traffico, fino a quando non sarà ripristinata l’antenna Ils (Instrument landing system)", ha detto ancora Riggio. L’antenna è stata tranciata dall’ Airbus. Il sistema Ils è ritenuto fondamentale nello svolgimento di operazioni in bassa visibilità, permettendo di portare a termine atterraggi con una visuale orizzontale ridotta anche a meno di 100 metri. Il sistema è composto da un apparato a bordo e da uno a terra, proprio quello che è stato danneggiato dal veivolo della Windjet. Responsabile del sistema Ils è l’Enav che sta verificando la possibilità di attrezzare una nuova antenna. "Senza questo sistema - aggiunge Vito Riggio - non è possibile gestire l’attuale operatività, il traffico dovrà essere ridotto, spostando alcuni voli su Catania e Trapani".
Panico tra i passeggeri I testimoni raccontano di avere sentito un forte boato non appena l'aereo ha toccato terra; il mezzo avrebbe percorso circa 600 metri adagiato sulla pancia, finendo la sua corsa sulla parte morbida adiacente alla pista. Immediatamente si sono aperte le uscite di emergenze, i passeggeri sono usciti dall'aereo attraverso gli scivoli. A quel punto, raccontano i passeggeri, c'è stato un fuggi fuggi generale, nel tentativo di raggiungere gli ingressi dell'aeroporto.
Aperta una commissione di inchiesta Una commissione di inchiesta è stata istituita dalle autorità di gestione e di controllo dell'aeroporto di Palermo per accertare la dinamica dell'incidente. L’indagine è coordinata dal pm Carlo Lenzi che oggi dovrebbe disporre il sequestro giudiziario dell’aereo che, comunque, è transennato e presidiato dalla Polaria. Anche l’agenzia nazionale sicurezza volo è al lavoro per ricostruire le cause dell’incidente.
Situazione critica a Trapani Intanto i voli che dovevano atterrare a Palermo sono stati dirottati a Catania e Trapani. E proprio in quest'ultimo aeroporto si trova Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’associazione Dossetti, che denuncia una situazione che "rischia di diventare esplosiva e nessuno ci dà informazioni". Da quello che riferisce Giustozzi, nello scalo di Trapani ci sono almeno un migliaio di persone, in fila al check-in. "Ci sono anziani e bambin e non c’è nessuno della Protezione civile, che probabilmente non è stata allertata, per distribuire delle bottigliette d’acqua e la fila al bar è infinita: impossibile triuscire a prendere qualcosa da bere.
Capisco che c’è una situazione problematica, ma l’Alitalia credo abbia avuto il tempo per predisporre un piano di emergenza dignitoso e soprattutto per fornire informazioni ai passeggeri. Invece nessuno ci dice nulla. Hoprovato a bussare agli uffici, anche a quelli dell’Enac, ma sono chiusi e non mi ha aperto nessuno".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.