Palermo, tegola per il Comune: il Tar annulla l'aumento del 75% della Tarsu

Secondo i giudici doveva decidere il rincaro non la giunta comunale ma il Consiglio. L'amministrazione adesso rischia di dover restituire i soldi ai cittadini come avvenuto con le Ztl. E si prospetta una nuova battaglia pure sull'Irpef: La Destra presenta ricorso

Brutta tegola per il Comune di Palermo, guidato dal sindaco Diego Cammarata. Mentre in città l'emergenza rifiuti ormai impazza - sono stati disposti turni straordinari per cercare di smaltire gli arretrati degli ultimi giorni - il Tar ha deciso che è illegittimo l'aumento della Tarsu del 75 per cento disposto nel 2006 con una delibera di giunta. Secondo i giudici, che hanno accolto il ricorso presentato da Assindustria, a modificare la tariffa doveva essere il Consiglio comunale, non la giunta, e comunque il rincaro non ha tenuto conto del principio della gradualità.
Una brutta tegola. Specie per le asfittiche casse di Palazzo delle Aquile, che su quei soldi contavano per riprendere un po' di fiato. L'amministrazione comunale sta valutando la situazione. L'assessore al Bilancio, Sebastiano Bavetta, ipotizza un possibile ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa, magari con una richiesta di sospensiva in modo da bloccare gli effetti della sentenza. Se dovessero essere restituiti ai cittadini i soldi dell'imposta già versata sarebbe un'autentica iattura viste le condizioni economiche del Comune. E l'amministrazione ne sa qualcosa, visto che non molto tempo fa ha dovuto restituire con tante scuse i versamenti fatti dai palermitani per le Zone a traffico limitato.
Un'altra tegola, si diceva. Sì, perché attualmente è in corso un nuovo braccio di ferro tra il sindaco Cammarata e il Consiglio comunale: quello per l'aumento dell'aliquota dell'addizionale Irpef dal 4 all'8 per mille. Un provvedimento necessario, secondo il sindaco, per evitare il crack dell'Amia, l'azienda ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti e che ha un buco tra i 120 e i 130 milioni di euro. Un provvedimento che la giunta ha preso nei giorni scorsi in via eccezionale e grazie ad un decreto ad hoc del presidente del Consiglio. Un provvedimento contestato non solo dall'opposizione - il Pd sta raccogliendo le firme per presentare una mozione di sfiducia - ma pure da parte della maggioranza, in particolare dall'Mpa e dal Pdl Sicilia, la costola del partito che fa capo al sottosegretario Gianfranco Miccichè.
E già si prospetta, sul tema Irpef, una nuova battaglia legale. Ad annunciare l'imminente presentazione di un ricorso al Tar contro questo «furto maldestro» ai danni dei palermitani il segretario provinciale de La Destra, Filippo Cangemi: «Lo scorso 25 settembre - sottolinea - il sindaco Cammarata ha fatto deliberare alla sua giunta il raddoppio dell'addizionale Irpef a Palermo». Per Cangemi si tratta di un «disegno furtivo costruito su atti amministrativi illegittimi, emessi violando norme costituzionali, nonchè le leggi dello Stato e della Regione.

La federazione de La Destra di Palermo - aggiunge il segretario palermitano de La Destra - impugnerà la delibera di giunta dinanzi al Tar. I nostri legali dell'ufficio tutela del cittadino sono già al lavoro nella stesura del ricorso, i cittadini che vogliono opporsi al sopruso potranno sottoscrivere il ricorso insieme a noi».

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