Non si fermano le indagini su Maurizio Lipani, il commercialista e amministratore giudiziario di Palermo, che ha confessato di aver utilizzato i soldi delle aziende che gestiva, in amministrazione giudiziaria, per usi personali. La Dia, su ordine del Gip di Palermo, Marcella Ferrara, ha sequestrato una prestigiosa palazzina di 12 vani in via Gioacchino Di Marzo, in pieno centro a Palermo. Secondo la Dda, la palazzina sarebbe stata acquistata grazie ai soldi provenienti dalle aziende che si trovavano in amministrazione giudiziaria. L'immobile è intestato a una società riconducibile alla moglie di Lipani.
Il commercialista è stato arrestato lo scorso 14 ottobre dalla Dia di Trapani, con l'accusa di peculato e autoriciclaggio. Due giorni dopo l'arresto ha spiegato al Gip di attraversare un momento critico per la sua salute, con stato di ansia e stress. Davanti al Gip di Palermo ha confessato di essersi intascato 355 mila euro provenienti da aziende sequestrate alla mafia.
Dalle indagini della Dia che due settimane fa hanno portato agli arresti di tre persone, tra cui Lipani, è emerso che il professionista "avrebbe continuato a distrarre denaro dai conti delle aziende in amministrazione giudiziaria anche dopo la confisca delle stesse ed il passaggio della gestione all'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati", come hanno spiegato gli inquirenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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