Anche a Palermo parte l'assalto ai supermercati

Ieri sera dopo l'annuncio del premier Conte sulle nuove disposizione imposte dal governo anche a Palermo e in molte altre città siciliane è partito l'assalto ai supermercati

Tutti in fila per fare la spesa
Tutti in fila per fare la spesa

Nel primo giorno dell'entrata in vigore del decreto "Io resto a casa", Palermo si è svegliata semi-deserta. Molti negozi chiusi, saracineche abbassate anche in altre attività commerciali che hanno preferito restare chiusi. Dopo l'annuncio, da parte del premier Giuseppe Conte, che tutta l'Italia sarebbe diventata 'zona protetta', ieri sera, nel capoluogo siciliano era partito l'assalto ai supermercati per cercare di acquistare beni alimentari per far fronte alle restrizioni e limitazioni degli spostamenti imposti dal Governo per evitare il contagio del coronavirus. Il decreto prevede la sospensione delle attività scolastiche e delle università fino al 3 aprile, lo stop ad ogni forma di assembramento e alle competizioni sportive. Eppure in questo clima, ieri alla notizia della situazione, molti palermitani hanno preso d'assalto i supermercati. Più che altro è la paura che il blocco dalle persone sia esteso anche alle merci.

Anche a Palermo i supermercati aperti di notte sono stati presi d'assalto da decine di persone che hanno fatto incetta di pane, carne, pasta e soprattutto acqua. Sotto la pioggia battente hanno atteso all'ingresso per potere entrare. Anche se il responsabile del supermercato rassicurava tutti affermando che le derrate alimentari non sarebbero terminate nei prossimi giorni. La situazione non è cambiata stamattina, lunghe code un po' in tutti i supermercati della città. Tanta preoccupazione, ma anche incoscienza di chi non ha compreso la necessità di rispettare in maniera pedissequa le disposizioni normative. Del resto, negozi, bar, ristoranti, banche, farmacie e supermercati restano aperti ma chiedono di rispettare almeno un metro di distanza tra una persona e l'altra, come stabilito nel Dpcm. Ma c'è incertezza. E una certa preoccupazione su come muoversi.

Intanto, Francesco Ferreri, presidente Coldiretti Sicilia, sottolinea "quanto sia determinante, soprattutto in questo momento, sostenere l'economia. Abbiamo lanciato l'iniziativa #MangiaItaliano e chiediamo a supermercati, ipermercati e discount di aderire con atti concreti alla nostra campagna di mobilitazione privilegiando i prodotti nazionali, dalla frutta e verdura alla carne, dal vino e alle altre specialità nazionali.

Dobbiamo essere uniti dal senso di responsabilità - aggiunge Ferreri - per fermare le speculazioni sulla domanda di prodotti agricoli e alimentari dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l'export. Alla nostra iniziativa stanno aderendo oltre agli agricoltori, imprenditori del mondo dell'agriturismo, personaggi del mondo dello spettacolo e chiediamo ancora più partecipazione".

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