Detenuto aggredisce guardia carceraria colpendola in faccia

Ha rimproverato il detenuto che aveva nascosto del materiale non autorizzato, in cambio la guardia carceraria si è presa un pugno in pieno volto

Detenuto aggredisce guardia carceraria colpendola in faccia

Un agente della Polizia penitenziaria è stato aggredito e ferito all'interno del carcere Giuseppe Barraco sull'isola di Favignana, in provincia di Trapani. Alla contestazione della presenza di oggetti non autorizzati – tra cui un numero maggiore di lamette da barba rispetto al consentito – il detenuto, di origine straniera e che deve scontare una condanna fino al 2027 – si è scagliato contro il poliziotto colpendolo con un pugno al volto. Alla fine i colleghi sono riusciti a bloccarlo. L’agente contuso è stato portato poi in ospedale a Trapani, i medici hanno certificato una prognosi di cinque giorni.

La notizia è stata diffusa dal segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gioacchino Veneziano, che lancia l'allarme sulla situazione attuale degli istituti penitenziari. "Il carcere di Favignana - lamenta il sindacalista - è una polveriera e la situazione si è aggravata per la decisione scellerata di non prevedere l'aumento dell'organico di Polizia penitenziaria, forse perché qualcuno ha preferito privilegiare le grandi strutture carcerarie".

Veneziano spiega che è necessario intervenire subito per evitare una escalation di violenza sulle guardie. "La Direzione si attivi immediatamente per richiedere l’applicazione dell’art. 14 bis della legge 354 del 1974 che prevede il regime di sorveglianza particolare per un periodo non superiore a sei mesi, prorogabile anche più volte in misura non superiore ogni volta a tre mesi, per i condannati, gli internati e gli imputati che con i loro comportamenti compromettono la sicurezza ovvero turbano l'ordine negli istituti. Ai tanti buonisti – prosegue Veneziano - ricordo che chi indossa una uniforme rappresenta lo Stato, e la condizione sufficiente per l’applicazione di tale articolo per evitare l’effetto simulazione da parte di altri detenuti".

Secondo la Uilpa i dati numerici sono mortificanti ma servono per inquadrare la situazione attuale. Per vigilare su 106 detenuti, di cui 70 per ordine e sicurezza con residui di pena altissimi , sono presenti in totale (Comandante di reparto compreso), appena che 45 poliziotti, a cui bisogna detrarre le 10 unità addette ai servizi sussidiari la sicurezza, ulteriori 18 unità per il godimento dei diritti cioè, licenze, riposi, malattie, permessi, rimanendo appena 17 poliziotti sulle 24 ore che dividendoli per 4 turni significa che nei turni serali e notturni appena un paio di colleghi controllano e vigilano sui pericolosissimi criminali richiusi", conclude Veneziano.

Favignana non è il primo caso e non sarà neanche l'ultimo, qualche mese fa un altro detenuto ha aggredito un agente nel carcere di Lecce. Simile per tipologia e per modalità anche le aggressioni che si sono verificate agli istituti circondariale di Cagliari e Avellino.

Altri episodi si sono registrati anche a Taranto e Ferrara con le aggressioni di alcuni detenuti stranier alle guardie di turno, segno che il problema non è affatto risolto e che servono interventi urgenti per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro alla polizia penitenziaria.

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