É stato scoperto dalla polizia di stato un vasto giro di prostituzione in pieno centro a Palermo. L'operazione "Express service", ha portato all'arresto di tre persone, due donne e un uomo: Maria Arena, 38 anni, Rita Barrile, 34 anni, e Felice Gambino, 47 anni. I tre gestivano diversi appartamenti trasformati in vere e proprie case a luci rosse.
Gli agenti hanno dato esecuzione a l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura. Sono tutti ritenuti responsabili di esercizio di casa prostituzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra mobile e coordinate dalla Procura del capoluogo siciliano, hanno permesso di scoprire come i tre avessero messo a disposizione di dieci ragazze palermitane e una romena alcuni appartamenti, a ridosso del centro cittadino, in cui prostituirsi. In alcuni casi le ragazze venivano accompagnate a casa dei clienti, in modo da assecondare le loro esigenze. I tre arrestati, inoltre, avrebbero svolto una vera e propria opera di intermediazione con i clienti, pubblicando annunci su siti Internet, pubblicizzando le ragazze a loro disposizione e prendendo per loro gli appuntamenti.
Il costo delle prestazioni variava da 30 a 100 euro in base al tipo di servizio richiesto dal cliente e una percentuale andava ai destinatari della misura cautelare emessa dal gip. Durante l'operazione gli agenti hanno sequestrato anche un immobile in via Serenario, utilizzato per gli incontri.
L'operazione di oggi segue quella effettuata poche settimane fa sempre dalla Squadra mobile di Palermo che ha portato alla denuncia di una donna cinese di 35 anni, che gestiva un centro massaggi cinese a "luci rosse" in via Francesco Guardione. La titolare del centro, Z.Y., è stata denunciata per il reato di esercizio di attività di prostituzione e di favoreggiamento della prostituzione, reati aggravati dall’aver commesso il fatto avvalendosi di persone legate da rapporto d’impiego.
L’indagine, avviata dai poliziotti della sezione criminalità straniera e prostituzione della Squadra mobile, ha tratto spunto da alcune incongruenze nei documenti presentati, dalla donna, presso l’Ufficio immigrazione per il rinnovo del permesso di soggiorno. Ed il sospetto che l’esercizio di attività di meretricio fosse celato sotto le spoglie di centro servizi per il benessere del corpo, gli agenti l’hanno avuta eseguendo alcune ricerche online, tramite le quali hanno constatato la presenza su siti specializzati di incontri diverse inserzioni pubblicitarie riconducibili al centro massaggi sequestrato.
Per alcuni giorni, gli agenti hanno tenuto sott’occhio l’ingresso del centro massaggi ed hanno potuto così registrare l’andirivieni di clienti, tutti fermati all’uscita e costretti, dall’evidenza dei fatti, ad ammettere la consumazione di una prestazione di natura sessuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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