Il Papa: "Non so perché Dio abbia scelto me"

Benedetto XVI ai bambini: "Non so come abbia fatto il Signore a pensare a me". Poi racconta la sua infanzia: "Da piccolo ero ingenuo e timido" 

Il Papa: "Non so perché 
Dio abbia scelto me"

Città del Vaticano - Il volto umano del Papa. Benedetto XVI, incontrando oggi i bambini dell’Opera missionaria, ha confessato di avere ancora oggi "difficoltà a capire come il Signore" possa avere destinato proprio lui a questo "mestiere". "Ma lo accetto, anche se mi sembra una cosa che vada molto oltre le mie forze. So che il Signore mi aiuta" ha detto. "Ancora ho difficoltà di capire come il Signore poteva pensare a me, destinare me proprio a questo ministero, ma lo accetto dalle sue mani, anche se era una cosa sorprendente e che andava molto oltre le mie forze. Ma il Signore mi aiuta" ha detto Benedetto XVI parlando a braccio e rispondendo alla domanda di un bambino, che gli aveva chiesto se avesse mai pensato di diventare Pontefice. Ratzinger ha sorriso e gli ha detto che non avrebbe mai pensato da bambino di diventare un giorno Papa.

Bimbo ingenuo Un bambino "ingenuo", a cui talvolta capitava anche di litigare con i suoi coetanei, ma per fare poi subito pace. Così Ratzinger ha ricordato la sua infanzia a Traunstein - il paesino a ridosso del confine austriaco dove la sua famiglia si era trasferita da Marktl Am Inn. Alle domande di alcuni suoi piccoli fedeli, Ratzinger si è lasciato andare, volentieri, a un amarcord. "Ho vissuto gli anni della scuola elementare - ha raccontato - in un piccolo paese di 400 abitanti, lontano dai centri abitati. Eravamo un po' ingenui. La nostra famiglia era arrivata da un altro paese e noi, agli inizi, eravamo un po' stranieri per loro, parlavamo anche un altro dialetto. Tuttavia - ha proseguito - si era creata una bella comunione tra noi; mi hanno insegnato il loro dialetto, abbiamo collaborato, anche litigato e poi ci siamo riconciliati e dimenticato quanto accaduto. Capita di litigare nella vita, ma l’importante è l’arte del perdono e della riconciliazione, che non lascia amarezze nell’anima" ha spiegato al suo uditorio nell’Aula Nervi.

Il Papa chierichetto Ratzinger ha ricordato come a 8-9 anni diventò chierichetto. "Le ragazze - ha osservato - leggevano meglio di noi e a loro era affidato il compito di leggere le sacre scritture.

Non eravamo santi - ha aggiunto sorridendo - ma eravamo una bella comunità, dove non c’erano distinzioni tra ricchi e poveri". Nel 1937, la sua famiglia si trasferì ancora e da allora non è più tornato in quel paesino. "Ma siamo ancora amici" ha concluso.

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