Paraguay-Giappone: chi vince entra nella storia

Entrambe le nazionali non sono mai arrivate ai quarti di finale. Il Presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak manda un messaggio ai nipponici: «Andate nei quarti di finale a nome di tutta l'Asia»

La partita di domani a Pretoria, l'ultima del Mondiale al Loftus Versfeld, avrebbe dovuto essere quella dell'Italia se gli azzurri avessero risposto alle aspettative e vinto il girone F della prima fase come blasone e tradizione imponevano. Non è andata così, ed a sfidare i «Blue Samurai» del Giappone sarà la sorpresa Paraguay, che ci ha preso gusto e vuole confermare che questo è davvero il Mondiale delle nazionali sudamericane. È un ottavo di finale senza un favorito preciso, anche perché i giapponesi eliminando Danimarca e Camerun, hanno già dimostrato di essere capaci di tutto, e comunque vada proietterà chi vince nella storia, ovvero fra le prime otto del mondo. Alla vigilia del torneo era un traguardo insperato sia per i giapponesi che per la selezione «Guarani».
Il Giappone punterà sulla vena della sua stella Honda, consacratosi idolo ed erede di Nakata proprio qui in Sudafrica, e sulla capacità di possesso e gestione del pallone. I paraguayani scommetteranno invece sul loro spirito di squadra e le molte possibilità offerte dal trio offensivo Haedo Valdez-Santa Cruz-Barrios, (argentino naturalizzato e convocato dell'ultima ora, seguito mesi fa da Milan e Roma) che ha già dimostrato di essere un valore assoluto. A stimolare i giapponesi è arrivato un messaggio d'incoraggiamento inatteso, quello inviato alla delegazione nipponica dal Presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak: «andate nei quarti di finale a nome di tutta l'Asia».
«Le sue parole ci daranno ancora più carica - garantisce il ct del Giappone Takeshi Okada - perchè adesso dobbiamo giocare con ancora più orgoglio e voglia di fare. Non scendiamo in campo soltanto per noi stessi, ma per un continente intero. Ora il mio desiderio di battere il Paraguay è ancora più forte».
Sul fronte paraguayano l'attaccante Santa Cruz, che oggi è stato «dimenticato» nel centro di allenamento e per tornare in albergo ha dovuto chiedere un passaggio in auto, spiega invece quali siano le motivazioni: «domani giocheremo la partita più importante della nostra carriera e speriamo di essere all'altezza.

Ci spingeranno stimoli molto speciali, per me in particolare visto che dopo questi Mondiali lascerò la nazionale». Santa Cruz sogna un addio trionfale poi, se davvero lascerà anche il Manchester City, potrebbe farsi tentare dall'offerta della Lazio, e chissà che non sia l'inizio di un'altra bella avventura.

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