È passata una settimana dagli attacchi che hanno colpito Parigi. Attacchi che hanno provocato la morte di 130 persone e il ferimento di molte altre. L'intera Europa vive nel terrore di nuovi possibili attentati jihadisti. Il terrorista Salah Abdeslam è ancora in fuga. Mentre la polizia europea compie raid su raid per smantellare possibili cellule dormienti, dalla Francia arrivano le prime notizie sui kamikaze entrati in azione allo Stade de France che avevano il piano di farsi esplodere all'interno del complesso sportivo durante il match Francia-Germania.
Ahmed al Mohammad e Bilal Hafdi, questi i nomi di due dei tre terroristi che si sono fatti esplodere a Parigi. Dalle analisi dei passaporti ritrovati dalla autorità francesi emerge che al Mohammad sarebbe transitato da Leros, un'isola nell'Egeo, dove gli sono state prese le impronte digitali per poi fare domanda d'asilo in Serbia, prima di essere ospitato in Croazia. Il secondo kamikaze, Hafdi, era belga ma si presume che abbia combatutto in Siria per le truppe dell'autoproclamato Califfato. Quindi entrambi sarebbero passati dalla Grecia un mese prim adegli attacchi, più precisamente il 3 ottobre. L'ultimo terrorista è stato indentificato ma la procura ha preferito non rivelare l'identità.
Dalle impronte digitali si è potuto scoprire anche che Abdelhamid Abaaoud, la "mente" che ha pianificato la strage di venerdì 13, avrebbe maneggiato uno dei kalashnikov lasciati in una delle macchine abbandonate e usate per arrivare nei vari punti
strategici dell'attacco. Il leader della cellula parigini è stato ucciso in un blitz a Saint Denis, ma queste nuove rivelazioni permetto di capire che ha partecipato direttamente alle sparatorie contro i ristoranti e i café.
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