Pasolini Zanelli e Massimo Fini nella nuova «Questione dell’Est»

L'Unione europea (Ue) è economica e monetaria. Quando l'economia tornerà ai livelli del dopoguerra, senza che gli europei siano più quelli del dopoguerra, l'Ue perderà la ragion d'essere. Si scioglierà, come si sciolse - davanti alla bancarotta - l'Urss? Lo sapremo entro l'anno, nel XX anniversario della caduta del Muro. Di queste prospettive e di che cosa possa derivarne si discuterà domani nel convegno «La Nuova Questione d'Oriente. Serbia, Ue, Usa a dieci anni dalla guerra del Kosovo» (galleria Artereale, via S. Andrea 10A, ore 18). Interverranno Massimo Fini, specialista dell'area islamica; Alberto Pasolini Zanelli, commentatore di geopolitica da Washington per Il Giornale e saggista, autore di Imperi e Imperi II (Edizioni Settecolori); Simone Paliaga, firma di Libero, esperto di Balcani; Gianluca Savoini, federalista europeo; Tomaso Staiti di Cuddia, fautore di un'Europa politica più che economica. La guerra del Kosovo, dieci anni fa, è stata la prima aggressione e occupazione militare avvenuta a danni di un Paese europeo sovrano dal 1945. Ha dunque segnato un pericolosissimo precedente, in violazione delle decisioni della Nazioni Unite che avevano ribadito che il Kosovo era regione della Jugoslavia. Ora esso è invece formalmente sovrano, almeno per gli Usa e l'Ue.

Ma non per Serbia, Cina, Russia, Spagna, Grecia… L'Ue si è spaccata alla prima grossa questione internazionale della sua breve storia, confermando di funzionare solo come una superbanca. La «Questione d'Oriente» si riapre.

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