PattiChiari, è tempo di Dialogo

Alzi la mano chi non si è trovato almeno una volta in difficoltà con il gergo finanziario. E si faccia avanti chi non ha mai avuto esitazioni nello scegliere come risparmiare o investire, di fronte a proposte sempre più sofisticate e complesse. Le famiglie italiane, secondo ripetute indagini, sono tra quelle che risparmiano di più, ma di converso denotano conoscenze limitate e poca dimestichezza con la gestione finanziaria dei propri quattrini.
«In Italia - afferma Massimo Roccia, segretario di PattiChiari, il Consorzio di banche italiane promosso dall’Abi - c’è un profondo gap in tema di conoscenza finanziaria. Un ritardo che va colmato seguendo tre strumenti: semplicità, trasparenza e consapevolezza: questo è l’obiettivo della nostra azione».
Concluso il tour «PattiChiari in città», che ha toccato dodici piazze italiane, e fatto tesoro delle indicazioni fornite dal programma «Porte Aperte a PattiChiari» cui hanno aderito nove associazioni dei consumatori, il Consorzio dà seguito al progetto lanciando «Dialogo», la prima campagna nazionale di educazione finanziaria sostenuta dal settore privato e centrata sul risparmio. Perché comprendere e utilizzare in modo più informato e consapevole i servizi che gli vengono proposti, non solo rappresenta una tutela per il risparmiatore, ma è anche un indiscutibile vantaggio per il sistema Paese. Come si evince dal rapporto «L'educazione finanziaria in Italia» di Ambrosetti-The European House, la partecipazione ai mercati finanziari di consumatori più preparati potrebbe generare un sostanziale incremento del volume delle attività: con l’1% in più delle famiglie italiane si aggiungerebbero agli investimenti circa 32,7 miliardi di euro, equivalenti al 2,3% del Pil. «La campagna Dialogo - precisa Roccia - è parte di un ampio progetto di educazione finanziaria per la collettività, che coinvolge i giovani, le famiglie, gli imprenditori, unito a un’iniziativa volta a rendere più semplice, chiaro e trasparente il rapporto con le banche, con l’aiuto di strumenti che facilitano la confrontabilità tra i diversi prodotti e aumentano la capacità di scegliere con cognizione di causa».
Con il dichiarato obiettivo di migliorare la relazione tra banche e clienti, la campagna «Dialogo» intende in primo luogo far riflettere sul rapporto col denaro e la gestione dei risparmi, che rischiano di non trovare la migliore allocazione: decisioni poco informate e meditate si possono trasformare non solo in una perdita di risorse finanziarie per gli investimenti, ma anche in uno spreco di capitale fiduciario, se è vero che un risparmiatore meno attento o competente può incorrere in scelte d’investimento sbagliate. Tanto più in ragione dello sviluppo dell’universo finance, che negli ultimi anni ha accelerato nell’innovazione: nuovi prodotti, canali distributivi, meccanismi di prezzo, con una sempre maggiore segmentazione e specializzazione dell’offerta.

Un buon livello di educazione finanziaria può, infatti, aiutare le famiglie nella disciplina del risparmio, specie se hanno l’obiettivo di acquistare casa, stimolare i lavoratori a programmare in modo più valido gli investimenti con cui assicurarsi un adeguato tenore di vita una volta in pensione e facilitare le categorie a basso reddito nell’uso di servizi finanziari a costi inferiori.
E forse una maggiore consapevolezza può pure incoraggiare il settore a sviluppare nuovi prodotti e servizi, aumentando la competizione tra gli operatori e stimolandoli a migliorarne la qualità.

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