Roma - Per riformare le pensioni ci vuole il dialogo. Con tutti, anche con la Cgil. "Dico all’amico Guglielmo che in questo momento il
Paese ha davvero bisogno di tutti". Lo ha detto il ministro del
Welfare, Maurizio Sacconi, concludendo il suo intervento al
congresso della Cisl. "Chiedo anche alla Cgil - ha proseguito - di riflettere, di aprirsi,
prima che al dialogo con il Governo al dialogo vero, pieno,
compiuto. Al di là delle piccole aperture di stamattina, si apra al
dialogo con le altre organizzazioni del lavoro".
Sacconi ha aggiunto: "Come avrebbe detto quel filosofo,
Catalano, è meglio avere organizzazioni sindacali unite nella
modernità che nella conservazione. Noi ci ispiriamo al filosofo
Catalano. Vogliamo davvero sperare di avere presto intese di
modernità e di cambiamento con tutte le organizzazioni sindacali e
dei datori di lavoro, perché - ha concluso Sacconi - in questo
momento abbiamo bisogno di piena e compiuta coesione
nazionale".
"Dialogo sociale" "E' un tema che va ovviamente rimesso al
dialogo sociale, senza sorprese, senza creare in alcun modo un
clima di incertezza". Lo ha detto il ministro del Welfare, Maurizio
Sacconi, a margine del congresso della Cisl. "Abbiamo detto - ha aggiunto - che siamo aperti a discutere dei
modi con i quali verificare la sostenibilità del sistema rispetto da una
parte all’andamento demografico e della ricchezza, dall’altra
individuando i modi con cui garantire maggiore potere d’acquisto
delle pensioni soprattutto quelle più basse.
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