“Allenò” Diana per dare risposte sensazionalistiche. Nuove ombre sull’intervista del 1995

Spunta un nuovo retroscena sull’intervista di Lady Diana alla Bbc, nel 1995: un nuovo colpo per la Corona ora che Carlo III ha in programma un nuovo, complicato viaggio ufficiale, stavolta in Kenya e Harry tenta di riavvicinarsi alla famiglia

“Allenò” Diana per dare risposte sensazionalistiche. Nuove ombre sull’intervista del 1995

Martin Bashir non avrebbe solo ingannato Lady Diana per ottenere la famosa intervista a Panorama del 1995. Avrebbe addirittura preparato la principessa su ciò che doveva dire e sul modo in cui era più opportuno che si esprimesse per raccogliere consensi ed emozionare il pubblico. Un’indiscrezione che ci riporta indietro nel tempo, ai fantasmi del passato, proprio ora che Re Carlo III sta organizzando il suo viaggio ufficiale in Kenya, dove dovrebbe affrontare di nuovo il tema del colonialismo. Nello stesso momento in cui il principe Harry starebbe tentando di riavvicinarsi alla royal family partendo dalla principessa Eugenia che, in realtà, non gli avrebbe mai davvero voltato le spalle.

“Allenata” per l’intervista

La tragica storia dell’intervista che Lady Diana concesse alla Bbc il 20 novembre 1995 non si è mai veramente chiusa. Quindici milioni di spettatori britannici videro la principessa confessare i suoi tradimenti, ma anche quelli del marito, ammettere di soffrire a causa di disturbi alimentari e pronunciare la famosa frase sul suo matrimonio “un po’ affollato”. Oggi sappiamo che Diana sarebbe stata manipolata, spinta con l’inganno a rivelare dettagli intimi della sua vita. La Bbc si è scusata e ha risarcito la royal family con una donazione da 1,75 milioni di euro. L’intervista ebbe conseguenze devastanti sulla vita di Diana e dei suoi figli, ma la cosa peggiore è che non si tratterebbe ancora di un capitolo chiuso. Il Telegraph scrive che Martin Bashir avrebbe “trascorso ore ad allenare la principessa Diana per aiutarla a fornire risposte brevi e sintetiche”. La rivelazione sarebbe arrivata da un membro anonimo del team che lavorò all’intervista. Diana e Bashir si sarebbero incontrati diverse volte nell’appartamento della principessa a Kensington Palace, ma avrebbero anche fatto dei viaggi in auto insieme.

“The Interview”

Non è chiaro fin dove si sia spinto Martin Bashir in questa preparazione all’intervista. Sembra che sia stato lui a suggerire alla principessa di dire la celebre frase sul maggiore Hewitt, “sì, lo adoravo. Sì, ero innamorata di lui”. Nessuno sa, però, se abbia collaborato anche alla costruzione della frase riguardante il “matrimonio affollato”. Non basta: alla fine dell’ottobre 2023, a Londra, debutterà l’opera teatrale “The Interview”, che racconta proprio i retroscena legati a quest’intervista che ha fatto la Storia. Compreso quello sul presunto “addestramento”. A interpretare Diana sarà Yolanda Kettle (già vista in The Crown), mentre Tibu Fortes impersonerà Martin Bashir. A proposito di questo lavoro lo sceneggiatore Jonathan Maitland ha dichiarato: “Sono assolutamente soddisfatto per aver parlato con i membri del team e quelli che sapevano che Bashir aiutò Diana allenandola”. Mailtand ha lavorato trent’anni come giornalista per la Bbc e Itv ed è stato un collega di Bashir. A tal proposito il Telegraph ha scritto: "I due hanno un buon rapporto". Benché si presenti come un modo per conoscere dettagli finora inediti di un evento rimasto nella memoria collettiva, non è escluso che la commedia teatrale risvegli antiche sofferenze nel cuore di William e Harry, che vissero quei momenti quando erano ancora dei bambini.

Viaggio in Kenya

Alla fine dell’ottobre 2023 Carlo III e la regina Camilla partiranno per un nuovo viaggio ufficiale di quattro giorni, destinazione Kenya. Buckingham Palace, citato dal Guardian e dalla Bbc, ha confermato che il Re coglierà l’occasione di questa visita di Stato per riconoscere “gli aspetti dolorosi” delle relazioni tra Regno Unito e Kenya durante l’epoca coloniale. La Bbc scrive anche che il sovrano userà questa visita di Stato per “approfondire la conoscenza delle ingiustizie sofferte” dai kenyoti. Il tempismo è perfetto: proprio quest’anno lo Stato africano celebrerà il 60esimo anniversario della sua indipendenza dal Regno Unito, avvenuta esattamente il 12 dicembre 1963. L’arrivo di Carlo, però, potrebbe risvegliare memorie dolorose, come la rivolta dei Mau Mau. All’inizio degli anni Cinquanta, infatti, il gruppo etnico più importante nel Paese, i Kikuyu, si ribellò all’occupazione britannica. Al suo interno nacque, nel 1944, il movimento clandestino dei Mau Mau, che intraprese azioni di guerriglia contro gli inglesi. È rimasto tristemente famoso l’attacco al villaggio di Lari, dove i ribelli uccisero più di 70 persone, soprattutto donne e bambini, come ricorda la Bbc. I britannici si vendicarono, rinchiudendo gli oppositori in campi di detenzione. La Kenyan Human Rights Commission ha stimato che più di 90mila kenyoti sarebbero stati torturati e giustiziati durante la fase di repressione.

Scuse ufficiali

Nel 2013 il governo britannico ha risarcito 5228 kenyoti per gli abusi subiti, esprimendo “sincero rammarico” per quanto accaduto in passato. La compensazione, però, non avrebbe chiuso questa storia così dolorosa. Evelyn Wanjugu Kimathi, figlia di uno dei leader della rivolta dei Mau Mau, ha detto alla Afp Agency di sperare che la visita porti “un riavvicinamento”, ma ha anche sottolineato: “Speriamo che porti a scuse di Stato. Non appena avremo la buona volontà del governo del Regno Unito, tutto il resto sarà ok”. È la quarta volta che Carlo visita il Kenya, la prima da sovrano. Il suo viaggio non si preannuncia semplice, ma ci sono ancora possibilità che diventi un successo. Questo Paese ha anche un significato affettivo per Sua Maestà: proprio durante il soggiorno al Treetops Hotel, nell’Aberdare National Park, la regina Elisabetta ricevette la notizia della morte del padre, Giorgio VI e della sua conseguente ascesa al trono. Nell’agenda di Re Carlo III, però, non è prevista una visita al luogo in cui sua madre divenne sovrana d’Inghilterra.

Un legame mai reciso

I rapporti tra il principe Harry e la royal family avrebbero toccato il loro punto più basso. Il duca non parlerebbe né con il padre, Re Carlo III, né con il fratello, il principe William. Il sovrano, poi, preferirebbe servirsi del suo staff per qualunque contatto con il secondogenito, temendo che ogni sua parola possa finire in un libro o in un documentario. Harry, però, non sarebbe stato completamente isolato dalla famiglia. Anthony Wallersteiner, amico degli York e presidente della charity di Sarah Ferguson “Street Child” e preside della scuola frequentata da Jack Brooksbank (marito di Eugenia), ha dichiarato al magazine Hello: “Penso che per Harry Eugenia sia il punto di riferimento nella famiglia reale. Penso che quei cugini siano molto vicini, il che è un bene e credo che Eugenia faccia da tramite tra Harry e il resto della famiglia, cosa davvero utile”. In effetti pare proprio che la principessa Eugenia e il marito abbiano mantenuto i contatti con Harry e Meghan. Le coppie si vedrebbero abbastanza di frequente negli Stati Uniti, ma lontano dagli obiettivi dei fotografi.

Nell’ottobre 2023 l’esperto Mark Boardman aveva ipotizzato, durante un’intervista al magazine Ok! che Harry e Meghan si fossero riavvicinati anche al principe Edoardo e alla moglie Sophie, ovvero i nuovi duchi di Edimburgo. Una fonte di Page Six, però, ha negato categoricamente questa possibilità, sostenendo che si tratti solo di “speculazioni”.

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