I punti chiave
“Carlo III è morto all’improvviso”. La notizia è esplosa come una bomba sui media internazionali lo scorso 18 marzo, i social si sono riempiti di commenti, ma era tutto falso. Benché i contorni della menzogna fossero piuttosto accentuati il Palazzo reale ha dovuto smentire la notizia per fermare l’onda anomala di illazioni che si è riversata in tutto il mondo. La bufala sarebbe stata neanche troppo abilmente orchestrata dai media russi. Molti si chiedono se possa essere una sorta di velata minaccia nei confronti della Gran Bretagna. Non è da escludere, ma una cosa sembra certa: non siamo ancora del tutto preparati a riconoscere e sventare le fake news e questa fragilità è già diventata un’arma da usare contro di noi.
Carlo non è morto
La bufala sulla morte di Re Carlo avrebbe avuto origine dal profilo Telegram di Vedomosti, una autorevole testata finanziaria. In pochi istanti è stata ripresa da diversi giornali e siti russi, scatenando il caos. “Re Carlo è morto all’improvviso. Non ci sono informazioni a riguardo né sul sito della famiglia reale, né sui media inglesi”, ha dichiarato, per esempio, l’agenzia di stampa russa Sputnik. La falsa notizia è arrivata anche su Rossiskaja Gazeta, il quotidiano del Cremlino, per poi piombare come un macigno su X e Instagram.
Per tentare di rendere più credibile la storia è stato diffuso un comunicato stampa che sembrava scritto sul modello di quelli ufficiali, con tanto di carta intestata, stemma reale e citazione di Buckingham Palace come fonte (naturalmente falsa) della notizia. Sui social sono comparsi, quasi in contemporanea, anche degli scatti della bandiera a mezz’asta sul Palazzo Reale e del logo della Bbc listato a lutto. Perfino la pagina Wikipedia dedicata al Re è stata modificata con la presunta data di morte (cancellata dopo la smentita del Palazzo).
L’agenzia Tass ha contattato Buckingham Palace, il quale ha smentito la notizia, confermando che Carlo III “continua a svolgere i suoi impegni istituzionali e privati, comprese le riunioni settimanali con il primo ministro Rishi Sunak”. Anche le ambasciate britanniche a Mosca e a Kiev hanno ribadito la totale falsità della notizia. Eppure in tanti troppi, hanno creduto che il sovrano fosse davvero morto, ripubblicando i post senza tentare di verificare le informazioni.
Cosa è successo?
In passato esistevano le “pistole più veloci del West”. Oggi esistono “le dita più veloci del Web”. Molti condividono compulsivamente le notizie lasciandosi travolgere dalle emozioni, senza fermarsi a riflettere. Le notizie che leggiamo vanno sempre verificate prima di ripubblicarle, soprattutto se una storia ci colpisce immediatamente, stimolando le nostre sensazioni più del nostro pensiero. Dobbiamo farci delle domande, usare il dubbio come bussola per farci guidare nel mare di Internet, tentare di capire se le fonti sono attendibili. Non è sempre facile, ma tutti noi possiamo (e dovremmo) tenere a mente alcuni accorgimenti. Il caso della bufala su Carlo è emblematico.
Questa notizia non ha origine ufficiale, ma è stata veicolata da un social, a quanto pare Telegram. È vero, sono state condivise le immagini di un (finto) comunicato, ma sarebbe bastato andare sul sito della royal family per vedere che non esisteva nessuna nota dil Palazzo. Le foto con le bandiere a mezz’asta, poi, risalgono al periodo di lutto per la morte della regina Elisabetta, avvenuta l’8 settembre 2022. Per quanto riguarda il logo della Bbc listato a lutto sarebbe stato sufficiente controllare la pagina web e il sito del giornale. Bisogna tenere a mente che le foto possono essere manipolate.
I media che hanno riportato la storia presentavano troppe lacune nella ricostruzione. Per esempio il comunicato di Sputnik dichiara: “…Non ci sono informazioni a riguardo né sul sito della famiglia reale, né sui media inglesi”. Se Carlo fosse davvero morto il sito dei Windsor e i media britannici avrebbero dato la notizia nel giro di poco tempo. È sempre bene attendere la conferma ufficiale.
Da dove è partita la fake news
In più dobbiamo tenere conto del fatto che la fake news sarebbe partita dalla Russia e, in particolare, da organi di stampa fedeli a Putin che prima hanno riportato la bufala, diffondendola il più possibile, poi hanno fatto marcia indietro di fronte alla smentita di Buckingham Palace. Data la situazione geopolitica attuale, dovremmo riflettere sul fatto che simili notizie, in grado di colpire il cuore, “la pancia” delle persone, ovvero la parte più istintiva e impulsiva, potrebbero essere usate per destabilizzare, confondere, innervosire, distrarre.
Il Mirror ha citato la portavoce del ministro degli Esteri Lavrov, Maria Zakharova la quale, buttandosi nel polverone sollevato dalla falsa notizia, ha dichiarato: “Londra è patetica”. Forse le sfugge che la falsa notizia non è partita da Londra.
La frase, però, sembrerebbe un tipico esempio di provocazione che avrebbe come unico scopo quello di irritare e ottenere una risposta impulsiva. Come accade spesso con le fake news. Proprio come potrebbe essere accaduto con la storia della (falsa) morte di Carlo. Per questo si commenta da sola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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