Che fine ha fatto l’anello di fidanzamento che Dodi regalò a Diana?

La storia del misterioso anello di fidanzamento che Dodi al-Fayed avrebbe donato a Lady Diana poco prima del terribile incidente sotto il Tunnel dell’Alma

Che fine ha fatto l’anello di fidanzamento che Dodi regalò a Diana?

Per alcuni l’ultimo amore di Lady Diana sarebbe stato il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan. Per altri, invece, la principessa sarebbe stata sul punto di annunciare il suo fidanzamento con il miliardario egiziano Dodi al-Fayed. Talmente convinta da aver perfino scelto un anello di fidanzamento nel famoso negozio Repossi. Un gioiello che sarebbe misteriosamente scomparso dopo la sua morte, tanto da far dubitare persino della sua esistenza, se non fosse per una testimonianza decisiva. L’anello non è solo un vero e proprio cimelio, emblema della vita travagliata della principessa, ma è soprattutto la prova di una storia d’amore mai confermata né smentita, un tassello nel mosaico purtroppo incompleto del destino di Lady Diana.

“Dis-Moi Oui”

Tra il luglio e l’agosto 1997 si consumò l’ultima vacanza di Lady Diana e la sua ultima liaison con Dodi al-Fayed, rampollo della celebre famiglia di imprenditori egiziani. Tutto era cominciato con un semplice invito, almeno all’apparenza: Mohammed al-Fayed, padre di Dodi, aveva chiesto alla principessa di unirsi alla sua famiglia per trascorrere alcuni giorni nel Sud della Francia. In realtà sembra che l’anziano al-Fayed avesse studiato un piano per far conoscere e innamorare Dodi e Diana.

Se diamo retta alle ricostruzioni di quella vacanza, in particolare dell’ultimo giorno di vita della principessa e del giovane miliardario, forse Mohammed al-Fayed andò molto vicino alla realizzazione del suo obiettivo, fin quasi a sfiorarlo. Come ricorda Usa Today il 30 agosto 1997, tra le 17:40 e le 18:30, Dodi si sarebbe recato nella gioielleria Repossi, situata in Place Vendôme, a pochi passi dall’Hotel Ritz (di proprietà degli al-Fayed), in cui la principessa e il presunto fidanzato alloggiavano.

La gioielleria, chiusa quel pomeriggio, avrebbe eccezionalmente riaperto per il suo facoltoso cliente. Dodi avrebbe acquistato due anelli che sarebbero stati consegnati poco dopo nell’Imperial Suite, occupata proprio dalla coppia. Quest’ultimo dettaglio è molto importante perché è uno dei nodi controversi e fondamentali della storia, importante sia per chi sostiene l’esistenza dell’anello, sia per chi la nega. Dopo questa consegna, però, del presunto anello di fidanzamento si perdono le tracce. Diana lo ha mai ricevuto? Ha avuto modo di metterlo quella sera?

Il mistero dei due anelli

Abbiamo detto che Dodi avrebbe acquistato da Repossi due anelli: uno sarebbe stato il famoso “Dis-Moi Oui” (del valore 11mila euro nel 1997, oggi circa 20mila), l’altro un anello d’oro e diamanti di Bulgari da 3mila sterline (oggi, però, varrebbe più di 5mila). Il primo sarebbe stato per il fidanzamento, il secondo un semplice regalo. Infatti la principessa avrebbe messo il gioiello Bulgari alla mano destra, rivela l’Express, non alla sinistra. Questo particolare potrebbe ricollegarsi a una frase, riportata da Vanity Fair.com, che Diana avrebbe all’amica Rosa Monckton dopo la loro vacanza insieme, svoltasi dal 15 al 20 agosto 1997: la principessa assicurò che la storia con il cardiochirurgo pakistano fosse finita e che Dodi stava per regalarle un anello che sarebbe stato “saldamente sulla mia mano destra”. Si riferiva al gioiello Bulgari? O forse aveva pensato di infrangere la tradizione e non mettere l’anello di fidanzamento all’anulare sinistro? Impossibile dirlo, ma una cosa sembrerebbe certa: Diana si aspettava un anello da al-Fayed. Forse la loro storia era più seria di quanto pensassero i tabloid. O, magari, il diamante faceva parte di una presunta messinscena per far ingelosire Hasnat Khan? Purtroppo anche in questo caso nessuno può dare una risposta precisa.

Solo una brochure

Esaminando i filmati di quel pomeriggio del 30 agosto il Mirror ha notato che Dodi al-Fayed, dopo la visita al negozio Repossi, esce portando con sé solo una brochure. Non ha pacchetti con sé, a quanto pare. Per alcuni questa sarebbe la prova che il miliardario non acquistò nessun anello. Sbagliato, almeno se diamo retta alle ricostruzioni: l’anello venne consegnato in albergo quello stesso giorno, come abbiamo già detto. I video mostrerebbero uno degli assistenti del Ritz, Claude Roulet, che si dirige verso la gioielleria Repossi, prende una pacchetto e lo porta alla suite prima del ritorno di Diana e Dodi. Durante l’inchiesta sulla morte della principessa l’ispettore capo Paul Carpenter, del Metropolitan Police, dichiarò che un anello “Dis-Moi Oui” sarebbe stato trovato nell’appartamento di Dodi agli Champs Elysees. Non sarebbe strano se fosse andata così, visto che alle 19 circa del 30 agosto la coppia lasciò il Ritz per andare nella residenza del giovane al-Fayed. Rimane comunque da chiarire se Diana avesse visto l’anello in quel lasso di tempo, se Dodi le avesse davvero fatto una proposta di matrimonio.

L’incidente

I tabloid hanno ipotizzato che l’anello “Dis-Moi Oui” possa essere stato riconsegnato alle sorelle di Lady D., arrivate in Francia con l’allora principe Carlo per l’ultimo saluto alla principessa. Si tratta di una possibilità da non scartare: la polizia potrebbe aver preso il gioiello dall’appartamento di Dodi per poi consegnarlo alla famiglia Spencer. Ciò significherebbe che Lady D. non avrebbe indossato l’anello per il suo ultimo viaggio in auto. Per qualcuno ciò presuppone che il gioiello non sia mai esistito, tuttavia il fatto che Diana non lo sfoggiasse al dito non garantisce che Dodi non glielo avesse mostrato in precedenza, accompagnandolo con una dichiarazione d’amore. Certo, di solito un anello di fidanzamento si mette subito dopo averlo ricevuto, ma non possiamo conoscere i pensieri di Diana in quel momento. Però possiamo fare un’ipotesi abbastanza concreta: la coppia voleva mostrare l’anello "Dis-Moi Oui" solo dopo aver comunicato ufficialmente il fidanzamento.

La testimonianza

Nell’agosto 2020 il gioielliere Repossi rilasciò un’intervista che chiarisce alcuni dei punti oscuri sulla sorte dell’anello. Scoprimmo, per esempio, che il “Dis-Moi Oui” non venne scelto da Dodi il 30 agosto 1997: “Sono passati 23 anni, ma non riesco a dimenticare quell’incontro con Diana e Dodi a Saint Tropez, di mattina presto, per l’anello di Dodi al-Fayed…Erano in crociera nel Mediterraneo, attraccarono a Monaco e la principessa arrivò alla vetrina della nostra boutique accanto all’Hotel Hermitage. Senza entrare indicò un anello che l’aveva catturata, della collezione Dis-moi Oui. Poi mi chiamarono per fissare un incontro a Saint Tropez dove erano diretti, per definire la scelta e la misura dell’anello”. Breve appuntamento, non più di 20 minuti, avvenuto in un hotel il 22 agosto 1997. La coppia non sarebbe stata scortata dai bodyguard: “Ero arrivato all’appuntamento con altri esempi di montature preziose…ma lei mi fermò subito. Disse: ‘Va bene questo’, confermando la scelta fatta a Monaco…Mi chiesero di poter ritirare l’anello messo a misura dell’anulare della principessa per il 30 agosto, perché l’1 settembre dissero ci sarebbe stato un annuncio importante, un fidanzamento. L’anello andava ristretto e non era un modello facile, avrei dovuto rimandarlo in fabbrica che ad agosto era chiusa. Ma…davanti alla donna del momento tutto era possibile. Riaprimmo il laboratorio il 30 agosto”.

Che fine ha fatto il “Dis-Moi Oui”?

Repossi disse anche altre cose importanti: “…Il bodyguard rimasto senza memoria dopo lo schianto, [Trevor Rees-Jones] ricordava che Dodi non aveva mai ritirato alcun anello. Impossibile, l’avevo consegnato io stesso a Dodi. Chiamai il vecchio al-Fayed, gli dissi che era tempo di mettere al sicuro le prove dell’effettivo ritiro dell’anello il 30 agosto…la visita del figlio alla boutique era…stata registrata dalle telecamere, mettemmo…quella registrazione in cassaforte…”. Il gioielliere pensò che l’interesse nei confronti dell’anello avesse una ragione precisa: “Iniziava il lavoro dell’establishment per preparare la futura unione di Carlo e…credo per una questione mediatica si preferisse far passare quell’ultima estate di Diana come l’estate leggera di una principessa, non come la stagione che precede un fidanzamento”.

A proposito del destino dell’anello dopo la morte della principessa, del luogo in cui potrebbe trovarsi oggi, Repossi commentò: “Non si sa. La Police francese mi disse che gli oggetti personali di Lady D. furono dati alla sorella. Non so se c’era l’anello”. Nessuno può assicurare che vi fosse.

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