La comicità popolare, il Lonfo, l'infarto. E la tomba di Gigi Proietti diventa un monumento

Quattro anni fa ci lasciava l'attore e comico tra i più amati dal pubblico. Dal teatro alla tv, dal cinema alla radio fino alla discografia, Proietti è stato il simbolo di una comicità genuina e apprezzata da tutti

La comicità popolare, il Lonfo, l'infarto. E la tomba di Gigi Proietti diventa un monumento
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"Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce", diceva Gigi Proietti ma lui amico lo era di tutti. Era entrato di diritto nel cuore del pubblico passando attraverso il piccolo e il grande schermo con i suoi personaggi surreali, frutto di una comicità popolare che ha fatto la storia del teatro e della cinematografia italiana dagli anni '60 in poi. Comico, doppiatore, showman, cantante, scrittore e trasformista, Gigi ha indossato mille volti nel corso della sua lunga carriera passando abilmente dal teatro alla tv, dal cinema alla radio fino alla discografia, facendosi comunque amare dal pubblico. Per uno scherzo del destino Gigi Proietti se n'è andato a causa di un infarto il 2 novembre 2020, nel giorno del suo 80esimo compleanno.

Il lonfo, il conte Duval, il Cavaliere nero

L'elenco dei personaggi a cui Gigi Proietti ha dato una voce e un volto nei tanti film e nei tanti spettacoli fatti nel corso della sua carriera è lunghissimo. Quelli però che sono rimasti nel cuore del pubblico e lo hanno reso immortale vengono ricordati da Google, che li inserisce tra i più ricercati dagli utenti del web. Tra questi c'è il Lonfo, l'interpretazione dell'omonima poesia di parole senza senso scritta nel 1978 da Fosco Maraini, che Gigi Proietti ripropose nello studio di Serena Dandini all'inizio degli anni 2000. Grazie alla sua presenza scenica e alla mimica straordinaria, l'attore riuscì a dare un senso a un testo che ne era totalmente privo. Indimenticabile è stata anche l'interpretazione del conte Duval che Proietti fece nell'ultimo sketch del film "Un'estate al mare" di Carlo Vanzina del 2008: "Mi raccomando aria da nobile. Tu sei il Conte Armando Duval me cojoni. Lei è una donna molto capricciosa. Tu entri e dici ma Margherita? Ma che è 'na pizzeria?". Anche la gag del Cavaliere Bianco e il Cavaliere Nero è una delle più popolari di Proietti. Un vero e proprio cavallo di battaglia che l'attore ha proposto spesso nei suoi spettacoli teatrali e durante ospitate televisive, tanto che la frase "ar cavaliere nero non je devi cacà er cazzo" è diventata un cult, entrando a fare parte anche del lessico romanesco.

La tomba monumento a Verano

Nonostante il grande affetto del pubblico, per quattro anni i fan di Gigi Proietti non hanno potuto fare visita alla sua tomba commemorativa, che a causa di numerose difficoltà è stata ultimata solo da poco. Nel giorno del suo 84esimo compleanno, per la prima volta dopo il suo decesso, i suoi ammiratori potranno salutarlo nel cimitero monumentale del Verano, dove è stata aperta al pubblico la sua tomba-monumento situata nel settore nuovo reparto XV Riquadro 110. L'opera è stata ideata e realizzata dall'architetto Quirino Conti che ha descritto così la sepoltura dell'amico: "A Gigi Proietti si è dato un Monumento, non una tomba. Un Dolmen, una sorta di Memoriale, un Trionfo, un Segno, una Pietra.

Tutto questo al cospetto di un sommovimento di vitalità che spalanca sul suolo un vuoto e un sollevamento della pietra tombale, che la forza intellettuale e morale dell'attore ha scardinato in un movimento e in un sovvertimento di quanto è nella morte. Poiché l'Artista non è lì. Ma in un Iperuranio di Anime e di Sentimenti. A scardinare la morte una eterna, vitalissima, speranza di vita". L’ultimo omaggio all'indimenticabile Gigi Proietti.

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