La devastazione poi la notte "calda": cosa è successo a Blanco

A ventiquattr'ore di distanza dall'atto vandalico compiuto da Blanco all'Ariston, si scopre cosa è successo subito dopo l'esibizione

La devastazione poi la notte "calda": cosa è successo a Blanco

Era tutto previsto, forse un po' eccessivo. Ma quello che Blanco ha fatto sul palco dell'Ariston era sostanzialmente preventivato. "Doveva essere solo più soft", ha spiegato la flower stylist che ha allestito la scenografia con trecento rose rosse sulle quali si è accanito il cantante, mentre Amadeus abbozzava (e per questo ha ricevuto il tapiro d'Oro da Striscia): "Avrebbe dovuto dare qualche calcetto ai fiori". Lo si è capito con il passare delle ore quando, mentre sui social e sui giornali impazzava la polemica, si è guardato oltre le apparenze e Blanco ha chiesto scusa dopo una notte tormentata in albergo.

La follia sul palco

Cosa sarebbe successo sul palco dell'Ariston era prevedibile. Bastava guardare il videoclip del suo ultimo brano L'isola delle rose, nel quale Blanco fa una strage di rose e poi si rotola su ciò che ne rimane. Sul palco l'artista avrebbe dovuto riproporre, in parte, la stessa scena ma un problema tecnico ha fatto perdere la testa al 19enne, che è andato oltre il concordato. Blanco non sentiva il ritorno audio nelle cuffie per colpa di un ricevitore sbagliato e lui, dopo avere smesso di cantare infastidito, si è sfogato sulle composizioni floreali e sugli arredi, devastando tutto. "Mi sono divertito comunque", ha detto Blanco tra i fischi e le grida di disapprovazione del pubblico mentre Amadeus gli chiedeva spiegazioni.

La notte di Blanco

Uscito dall'Ariston, Blanco e il suo staff si sono rifugiati in hotel e hanno assistito allo scoppio della polemica, che ha tenuto banco per le successive ventiquattro ore. Sbollita la rabbia - trance emotiva, l'ha definita l'esperto - Blanco ha capito che delle scuse erano d'obbligo per la città, per il pubblico, per il Festival. E al riparo da tutto e tutti ha scritto un nuovo testo, senza musica, solo di scuse.

"Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston; mi sento fragile come un bimbo", ha messo nero su bianco Blanco, pubblicando la sua lettera sui social alle prime ore dell'alba dopo una notte insonne e di autocritica: "Non sono perfetto come mi volevi, ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston, con tutta la mia follia". Poi la telefonata a Amadeus per scusarsi con tutti a chiudere il cerchio.

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