"Rinnovamento". "Scelta mia". Damato via dalle società della Ferragni

Il general manager è ufficialmente fuori dalle società di Chiara Ferragni. "Rinnovamento aziendale", si legge nella nota per la stampa. La replica seccata di Damato non è tardata: "Nessun licenziamento, me ne sono andato"

"Rinnovamento". "Scelta mia". Damato via dalle società della Ferragni
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L'indiscrezione circolava da tempo, mancava solo l'ufficialità che è arrivata poche ore fa. Fabio Maria Damato, il general manager della Tbs Crew Agency, società di management e comunicazione di Chiara Ferragni, lascia l'agenzia e dice addio definitivamente all'influencer. La frattura tra Damato e l'imprenditrice digitale si era aperta lo scorso dicembre a seguito del caso Balocco ma, sebbene si parlasse già di un suo allontanamento dalla dirigenza della Tbs Crew, l'addio ufficiale non c'era ancora stato. Un comunicato ufficiale congiunto pubblicato poco fa dalle aziende Fenice e TBS Crew ha però messo la parola fine alla collaborazione decennale. Le parole societarie, però, non sono piaciute a Damato che su Instagram ha replicato duramente: "La mia uscita è stata una scelta autonoma e volontaria e non, come diffuso dall'azienda, che il cambiamento fa parte di un rinnovamento aziendale".

Il comunicato ufficiale

"A partire dal 16 giugno 2024, Fabio Maria Damato cesserà dalla funzione di direttore generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali. Il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale", si legge nella nota stampa diramata dalle società di Chiara Ferragni. Il comunicato arriva con un incredibile tempismo viste le ultime dichiarazioni rilasciate dall'influencer, che nelle scorse ore su Instagram ha ringraziato i follower il sostegno ricevuto e ha confessato di essere in un momento di grande energia e cambiamento positivo in questa nuova parte della sua vita: "Ho affrontato davvero molte cose, come del resto sapete già, ma adesso sento che la vera me stessa è tornata ed è davvero la migliore sensazione del mondo".

Fabio Maria Damato, dall'ascesa al declino

Per quasi otto anni Fabio Maria Damato, pugliese laureato in economia aziendale alla Bocconi, ha avuto un ruolo chiave nella gestione dell'impero societario di Chiara Ferragni. L'imprenditrice digitale lo considerava il suo braccio destro, l'uomo più fidato della sua cerchia di collaboratori. Con lui aveva firmato contratti milionari e aveva stretto collaborazioni internazionali di livello fino all'ultimo festival di Sanremo fatto l'uno al fianco dell'altra. Con lo scoppio del Pandoro Gate e l'inizio dei guai giudiziari la fiducia di Chiara Ferragni è crollata, soprattutto quando l'ex marito Fedez le ha fatto capire che la colpa del declino del suo brand era di Damato. Ma il manager è rimasto saldamente al suo posto. "Sono solo un dipendente della società, io lavoro per la signora Ferragni. Tutto qua", aveva detto Damato due mesi fa, smarcandosi dai giornalisti che gli chiedevano conto del caso Balocco. Ma era solo questione di tempo.

Chi prende il posto di Damato

Quando Chiara Ferragni ha deciso di mettere la madre Marina Di Guardo a capo della sua holding per cercare di rilanciare il marchio e fare pulizia all'interno delle sue società, si era già capito che la donna avrebbe scalzato Damato, prendendone ufficialmente il posto. E così è stato. A inizio giugno Marina Di Guardo ha assunto formalmente il ruolo di direttore generale della Sisterhood, holding che gestisce anche Fenice e Tbs Crew, e il destino di Fabio Maria Damato era già scritto.

La smentita di Damato: "Non mi hanno licenziato"

Subito dopo l'uscita del comunicato, Fabio Maria Damato ha pubblicato una serie di storie Instagram, nelle quali ha ringraziato chi ha lavorato al suo fianco nelle società di Chiara Ferragni. Nel lungo messaggio affidato ai social, però, il manager ha voluto smentire con forza di essere stato messo alla porta dall'imprenditrice digitale: "Lo scorso febbraio dopo attente e inevitabili riflessioni, ho deciso di dare le dimissioni (quindi no, non sono stato licenziato) dalle aziende con cui ho condiviso un percorso professionale incredibile". Damato ha ribadito di avere dato "tutto se stesso" nel ruolo di general manager e di avere operato con "onestà e correttezza". Poi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Mi hanno chiesto di restare fino a giugno, nonostante le operazioni di comunicazione poste in essere dal 17 dicembre 2023 in avanti non hanno visto il mio coinvolgimento".

Sulla questione Pandoro gate ha poi precisato: "Nessuna delle mail pubblicate erano mie. Resto amareggiato da come questa vicenda ha messo in ombra il mio duro lavoro. Esco stremato dalla violenza che tutti abbiamo subito, specie Chiara Ferragni che ho sempre rispettato come Capo e come persona e per la quale l'onestà, la dedizione e l'affetto che ho dedicato nessuno potrà mai mettere in discussione".

Nel suo lungo messaggio Fabio Maria Damato ha voluto anche precisare che non ha percepito alcuna liquidazione milionaria aggiuntiva, come rivelato da alcuni siti nei giorni scorsi, e che avrebbe lavorato a titolo gratuito in qualità di membro di due consigli di amministrazione negli ultimi mesi del suo mandato: "Ossessione circa i miei presunti incredibili guadagni. Purtroppo (per me) non solo le cifre circolate sul mio stipendio di lavoratore dipendente sono lontane dalla realtà":

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