L'alcol e il Vicodin, le dipendenze di Matthew Perry: "Era come il paradiso"

La vita dell'attore Matthew Perry è stata segnata dall'abuso di alcol e farmaci, in particolare il Vicodin, che lo hanno costretto a numerosi ricoveri in rehab. E a causa delle sue dipendenze Perry ha rischiato la vita in tre occasioni

L'alcol e il Vicodin, le dipendenze di Matthew Perry: "Era come il paradiso"
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L'improvvisa morte di Matthew Perry, co-star della serie cult degli anni '90 "Friends", ha scioccato il mondo del cinema americano e milioni di fan, che lo ricordano ancora nei panni di Chandler Bing. L'attore è stato ritrovato morto nella jacuzzi della sua casa a Los Angeles ma le cause del decesso, avvenuto a soli 54 anni, sono al momento sconosciute. I timori che possa avere avuto una ricaduta nelle dipendenze, che hanno condizionato la sua vita dai 28 anni in poi, però sono fondati.

Il successo e l'alcolismo

Il successo per Matthew Perry è arrivato con la serie "Friends". Nel 1994 l'attore americano viene scritturato per interpretare l'irriverente Chandler Bing al fianco dei giovanissimi colleghi Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc e David Schwimmer. Il successo è immediato e dopo anni di delusioni e insuccessi, la fama travolge Perry: "Ero nel fuoco incandescente della fama ma l'idillio è durato solo otto mesi e non riempiva nessun buco nella mia vita".

L'attore vive un malessere interiore, che lo porta a cedere all'alcol, che diventa una vera e propria dipendenza e condiziona la vita sul set tra la terza e settima stagione della sit-com. Nel 1997 Perry finisce in rehab e trascorre circa un mese in una clinica per alcolisti nel Minnesota. Una volta uscito, però, l'attore torna a bere e nel maggio del 2000 viene ricoverato al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles per una pancreatite dovuta proprio all'abuso di alcol, che mette a rischio la sua vita.

L'incidente e l'abuso di Vicodin

L'alcol - in particolare la vodka - non è stata, però, l'unica sostanza a condizionare la vita di Matthew Perry. Nel 1997, a seguito di un brutto incidente avvenuto sul set del film "When Fools Rush In", l'attore è costretto ad assumere il Vicodin, un farmaco che riduce il dolore ma crea dipendenza, e arriva ad assumere fino a 55 pasticche al giorno. "Quando sei un tossicodipendente, è tutta matematica. Non lo facevo per sentirmi su di giri o per sentirmi bene, volevo solo sedermi sul divano, prendere cinque Vicodin e guardare un film. Quello era il paradiso per me", ha raccontato Perry nella sua biografia "Friends, Lovers e The Big Terrible Thing" uscita a novembre 2022. L'attore ha confessato di avere portato le sue dipendenze sul set senza che il pubblico se ne accorgesse: "Quando ero grasso era l'alcol, quando ero magro era colpa delle pillole. Quando avevo il pizzetto, erano un sacco di pillole", rivelò al New York Times alcuni anni fa.

Una vita di dipendenze

Nel suo libro Matthew Perry confessava di essere andato in riabilitazione quindici volte, di avere provato a disintossicarsi definitivamente sessantacinque volte e di avere speso quasi nove milioni di dollari per cercare di tornare libero dalle sue dipendenze. Nonostante ciò, anche gli ultimi anni sono stati segnati da alcol e droghe. Nel 2018 Matthew viene ricoverato in una clinica di Los Angeles con il colon devastato da un'overdose di oppiacei, che lo costringono a subire quattordici interventi. L'attore rimane in coma per due settimane e per i medici ha solo il 2% di possibilità di sopravvivere. Nel suo libro Perry raccontava: "Mi hanno messo una cosa chiamata macchina ECMO, che fa tutta la respirazione del tuo cuore e dei tuoi polmoni. E quella si chiama Ave Maria. Nessuno sopravvive a questo. Era in ospedale con altre quattro persone che usavano la macchina, ed è stato l'unico a sopravvivere". L'attore vince la sua battaglia per la vita ma nel 2020, in pieno lockdown, torna in rehab, dove si cura con Oxycontin e Ketamina, ma un nuovo dramma lo coinvolge.

Mentre è in riabilitazione viene sottoposto a un intervento, ma un'iniezione di Propofol gli causa un arresto cardiaco durato cinque minuti. Ed è proprio di un "arresto cardiaco", riferisce il sito americano Tmz, che si parla nelle ultime ore come possibile causa del decesso dell'attore.

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