Matthew Perry, una terza persona si dichiara colpevole per la sua morte: è un medico di San Diego

Mark Chavez, medico di San Diego, si è dichiarato colpevole di aver aiutato l'attore a rifornirsi di ketamina ed è accusato per la sua morte

Matthew Perry, una terza persona si dichiara colpevole per la sua morte: è un medico di San Diego
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Svolta nella morte di Matthew Perry, l'attore americano deceduto il 28 ottobre 2023. Il dottor Mark Chavez si è dichiarato colpevole davanti alla corte federale di Los Angeles, diventando la terza persona ad ammettere la propria colpevolezza in seguito alla morte della star di "Friends". È accusato per l'overdose fatale dell'attore e si è dichiarato colpevole di aver aiutato a fornire la ketamina. Chavez si trova per il momento libero su cauzione in attesa che venga emessa la sentenza. Così come prevede la legge della California, il medico ha consegnato il suo passaporto e ha accetto anche di consegnare la licenza medica, che gli consente di esercitare, in cambio della libertà.

Sia a Chavez che ad altre due persone, la "regina della ketamina" di Los Angeles e un altro medico, sono state offerte accuse minori in cambio della propria collaborazione. Per il momento, le autorità stanno perseguendo gli altri due soggetti indagati per la vicenda tragica della morte di Perry, perché considerate coinvolte in maniera più grave. Il dottor Salvador Plasencia, è accusato di aver venduto illegalmente ketamina all'attore nel mese precedente la sua morte, mentre Jasveen Sangha, indicata come una delle principali fonti di ketamina di Los Angeles, avrebbe venduto all'attore la dose letale. Entrambi si sono dichiarati "non colpevoli" e sono tutt'ora in attesa di processo.

Nelle prossime settimane verrà stabilito in che modo si procederà nei confronti di Chavez. Secondo quanto dichiarato dall'avvocato Matthew Binninger, Chavez sarebbe "incredibilmente pentito" delle sue azioni e si starebbe impegnando per "fare tutto ciò che è in suo potere per rimediare al torto che è successo qui". Chavez ha ammesso con gli investigatori di aver ottenuto la ketamina dalla sua ex clinica e da un distributore al quale avrebbe presentato una prescrizione falsa. In base alla legge vigente rischia fino a 10 anni di prigione ma vista la sua ammissione e il patteggiamento, non escluso che la pena sia molto inferiore a quella prevista. Nell'indagine sono stati inseriti anche una collaboratrice di Perry, che ha ammesso, e un conoscente dello stesso, i quali non avrebbero fornito fisicamente la ketamina all'attore.

Il conoscente ha dichiarato di aver agito come intermediario e messaggero per la fornitura. I medici hanno importanti prove a carico di Plasencia e di Sangha, soprattutto per quanto riguarda gli scambi di messaggi tra i due relativi alla fornitura a Perry.

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