Continua la saga tra Fedez e il Codacons. L'ultima battaglia si combatte, sempre con le carte bollate, su una dichiarazione effettuata da Fedez durante un'udienza in teleconferenza nel 2020. Un'udienza, per altro, relativa a un altro procedimento in corso col Codacons. Una sorta di inception infinito. La dichiarazione che il Codacons ha chiesto di analizzare alle Fiamme gialle è l'ammissione del rapper di essee "nullatenente". O, meglio, ha poi specificato che si considera nullatenente in quanto tutti i suoi beni sono intestati alle società a lui riconducibili.
Per questo il Codacons ha chiesto alla Guardia di finanza di verificare gli asset del cantante, che di tutta risposta ha querelato nuovamente l'associazione dei consumatori per calunnia e per diffamazione. Il Codacons, come sempre fa, ha condiviso sul suo sito tutti i documenti che produce e, quindi, anche parte della relazione di un esperto sugli asset societari di Fedez, che ha poi portato alla querela del rapper e della sua famiglia.
Oggi alcune fonti vicine alle società di Fedez hanno reso noto che da parte del Codacons c'è stato un parziale passo indietro, con la rimozione dal sito del comunicato in cui il Codacons annunciava la richiesta di accertamento. Una rimozione che, secondo le fonti, "è avvenuta dopo che i loro legali, che avevano intimato al Codacons tale rimozione, hanno ricevuto una lettera di scuse". Nella stessa, il presidente Carlo Rienzi, dicono dalle parti di Fedez, "afferma che non era intenzione del Codacons accusare Fedez né di evasione fiscale né di altre condotte non lecite".
A seguito di questa nota l'associazione dei consumatori ha voluto replicare mostrando il testo integrale della lettera inviata agli avvocati di Fedez, nella quale si legge che "il motivo per il quale l'associazione ha pubblicato il comunicato in questione è legato alle stesse iniziative del Sig. Fedez in cui lui stesso ha parlato delle modalità attraverso le quali gestisce i suoi patrimoni". Dopo un excursus, il Codacons spiega che l'obiettivo di quel comunicato era "limitarci ad una semplice esposizione dei fatti".
Pertanto, prosegue l'associazione, "posto dunque che da parte nostra, si ribadisce, non vi era alcun intento accusatorio, se il Sig. Lucia ha avuto tale impressione noi ci scusiamo e sicuramente toglieremo questo comunicato dal sito web.
Inoltre valuteremo, dopo avere ricevuto il parere che stiamo chiedendo oggi stesso all’Agcom e all’Agenzia delle Entrate, per maggiore trasparenza e chiarezza dei nostri scopi sociali, se pubblicare integralmente l’esposto". Scusandosi "per l’equivoco e per gli eventuali toni utilizzati", il Codacons dà appuntamento agli avvocati per i successivi incontri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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