Dopo tre decenni vissuti a corte la stylist della regina Elisabetta, Angela Kelly, deve lasciare Windsor, dove viveva in una casa gentilmente concessale dalla defunta monarca. La sarta è un tipico esempio di “sef-made woman”, una donna che ha costruito da sola la sua fortuna. Anche il suo destino sembra somigliare molto a quello di tanti cortigiani del passato che, alla morte del loro amato sovrano, hanno visto sfumare nel giro di poco tempo onori, cariche e privilegi. Carlo III non avrebbe bisogno dei servigi della stilista, anzi, proverebbe nei suoi confronti un malcelato disprezzo e, forse, una buona dose di gelosia. Angela Kelly, però, non sta percorrendo una parabola discendente. Non è in disgrazia. O meglio: dipende dai punti di vista. Il suo nome è così famoso e la sua professionalità talmente evidente che, se vorrà, non avrà alcun problema a continuare la sua carriera. Difficile, semmai, sarà portarsi dietro i tanti ricordi di una vita trascorsa al servizio della Regina.
Custode del guardaroba di Sua Maestà
Originaria di Walton, Merseyside (Liverpool), la 65enne Angela Kelly è figlia di un gruista e di un’infermiera. Ha trascorso la sua giovinezza nelle case popolari, insieme ad altri 5 fratelli. Fu sua madre, Teresa Bradley, a insegnarle a cucire, come rivela il Mirror. Nel 1992 la Kelly fece l’incontro che le cambiò la vita. All’epoca lavorava come governante per l’ambasciatore britannico in Germania sir Christopher Mallaby e, proprio grazie a questo ruolo, ebbe l’opportunità di conoscere la regina Elisabetta, impegnata in tour nel Paese del centro Europa.
Mesi dopo ricevette una telefonata da Buckingham Palace, durante la quale le venne offerto il posto di assistente guardarobiera della sovrana. La Kelly avrebbe comunque superato un colloquio prima di essere formalmente assunta e iniziare a lavorare a corte, nel 1993. Pare che a Elisabetta II non dispiacesse affatto il carattere franco della stylist. L’esperto Bethan Holt dichiarò all’Evening Standard: “Angela non sopporta gli sciocchi e parte del suo fascino… consisteva nel fatto di non temere [la Regina]”. Anche Robert Hardman, autore di “Queen of our Times”, disse: “È molto onesta nel dire le cose e questo richiede coraggio. La Regina lo apprezza”.
Il rapporto tra Sua Maestà e la sarta divenne più stretto, fino a trasformarsi in amicizia. Angela Kelly divenne consigliera, assistente personale di Elisabetta e curatrice del guardaroba reale, che comprendeva anche i meravigliosi gioielli che hanno fatto la storia della Corona. Il titolo esatto della stylist era “Her Majesty’s Personal Advisor and Curator for the Queen’s Jewellery, Insignias and Wardrobe”. Quando scoppiò la pandemia, nel 2020, la Kelly fu una delle pochissime persone a essere ammesse al Castello di Windsor per trascorrere il periodo del lockdown con la Regina.
La stylist si sposò tre volte. Dal primo marito, Frank Wilye, ebbe i suoi tre figli. Stando quanto riporta il Mirror, fu proprio Wilye a occuparsi dei ragazzi. L’unione con il terzo marito, Jim Kelly, naufragò a causa del ruolo di Angela a corte. I due si vedevano raramente, ma la sarta non modificò di una virgola la sua vita. Il signor Kelly disse di lei al Daily Mail: “Ciò che le manca in educazione, lei lo compensa con l’ambizione. Ha lasciato la scuola quando era una ragazza, non ha mai avuto una formazione convenzionale, ma è arrivata all’apice della sua professione. Ha sempre voluto lavorare per la Regina e ha sacrificato molto per riuscirci”.
Una vita con la Regina
L’amicizia e il favore della regina Elisabetta sono costati ad Angela Kelly l’invidia di diversi collaboratori e cortigiani, concretizzatasi nello sprezzante nomignolo di “Ak-47”. Difficile dire quanto questo soprannome sia frutto della gelosia e quanto sia, in un certo senso, meritato. Sembra che la stylist abbia un carattere molto autoritario, ma capire il confine tra realtà e pregiudizio è impossibile. “Non ho più spazio sulla schiena per altri coltelli”, dichiarò al Telegraph, nel 2007, la Kelly, riferendosi alle antipatie che si era attirata. L’altra faccia della medaglia, però, era la considerazione di cui godeva presso la Regina.
Nella stessa intervista la sarta rivelò: “Siamo due donne tipiche. Discutiamo di vestiti, trucco, gioielli. Diciamo: ‘Questo gioiello starebbe bene con quell’abito?’. Ma ci divertiamo anche molto insieme. La Regina ha un perfido senso dell’umorismo ed è una grande imitatrice. Può fare tutti gli accenti, incluso il mio”. Elisabetta diede alla stylist il permesso di scrivere due libri sul suo iconico guardaroba, “Dressing The Queen” (2012) e “The Other Side of the Coin” (2019). Attraverso la descrizione degli abiti, i volumi raccontano aneddoti sulla vita di Sua Maestà, entrando nelle stanze del Palazzo riservate all’intimità della royal family. Una concessione che non ha precedenti.
La Regina diede alla Kelly anche un compito particolare: indossare le sue scarpe nuove per ammorbidirle. A tal proposito la sarta scrisse nel libro "“he Other Side of the Coin”: “Mi assicuro che siano morbide e confortevoli testandole per diversi giorni, non possiamo permettere che le stiano strette o le facciano male”.
Nemici a corte
A quanto pare Angela Kelly avrebbe due nemici molto potenti, impossibili da combattere: il principe Harry e Re Carlo III. Con il duca di Sussex ci sarebbero stato forti attriti durante i preparativi del royal wedding con Meghan Markle, nel 2018. Nella famosa storia della tiara di nozze della duchessa Angela Kelly avrebbe avuto una parte piuttosto importante. Nel suo memoir “Spare. Il Minore”, Harry ha definito la stylist “una piantagrane” che avrebbe “fatto ostruzionismo” al momento della scelta del diadema per i soliti, ma tutti da dimostrare, pregiudizi razziali contro Meghan. Comunque la questione sarebbe chiusa.
Di ben altro spessore sarebbe l’inimicizia con Carlo III. Dopo la morte della regina Elisabetta il nuovo Re non avrebbe perso tempo, liquidando la scomoda collaboratrice in modo tutt’altro che diplomatico: avrebbe fatto cambiare le serrature degli appartamenti reali al Castello di Windsor, in modo che al ritorno da Balmoral, dove è morta la sovrana, Angela Kelly non potesse più entrare e uscire a suo piacimento. Le ha donato un’onorificenza inferiore alle aspettative, ovvero Commander del Royal Victorian Order invece di Dame Commander. Infine le ha imposto di lasciare la casa nella tenuta di Windsor, assegnatale per “grace and favour” dalla Regina e di trasferirsi in un’altra proprietà della Corona a Peak District. Una nuova abitazione che, alla morte della Kelly, tornerà all’istituzione.
Con questo gesto il sovrano ha allontanato la stylist dal centro del potere, facendole capire che non sarebbe più gradita a corte ma, nello stesso tempo, avrebbe rispettato la volontà della madre, che voleva ricompensare Angela per i suoi servigi. Questo è niente: Carlo III avrebbe concesso la dimora in cambio del silenzio della sarta, a cui sarebbe stato vietato di scrivere ulteriori opere sulla royal family e persino di usare le parole “Re” e “Palazzo” per scopi economici. Il monarca avrebbe anche fermato una edizione aggiornata del libro “The Other Side of the Coin”. Un comportamento che rivela una certa insicurezza, ma anche la possibile gelosia di Carlo, trasformatasi nel desiderio di non sentire più parlare della donna che aveva un legame unico con la regina Elisabetta.
C’è solo un particolare che non torna: secondo i tabloid la Kelly starebbe scrivendo un libro di memorie e sarebbe stata la defunta monarca a darle il permesso. Non ci resta che aspettare per cercare di sapere se si tratta solo di un’indiscrezione e se questa opera vedrà mai luce.
Una cosa è certa: Carlo III non ha vinto la sua presunta battaglia contro Angela Kelly, al contrario, il suo comportamento ha suscitato qualche polemica, visto che è stato giudicato poco regale. La stylist ha una reputazione ben consolidata e la sua vita, a 64 anni, è fatta di tante pagine bianche ancora da scrivere. Lei stessa avrebbe confidato a un amico: “Non vedere l’ora di iniziare nuove avventure”.
C’è da scommettere, però, che porterà sempre con sé il ricordo dell’amicizia con la regina Elisabetta. Sarebbe interessante sapere quanto le manca Sua Maestà, quanta nostalgia c’è dei momenti trascorsi a scambiarsi confidenze. Chissà se la stylist riuscirà a dircelo in un nuovo libro.
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