Tutti i malori di Sua Maestà: cosa c'è dietro le operazioni di re Carlo e Kate

Negli ultimi anni Buckingham Palace ha adottato la politica della trasparenza anche per quel che concerne i malanni royal, sebbene con alcune riserve

Tutti i malori di Sua Maestà: cosa c'è dietro le operazioni di re Carlo e Kate

Non sappiamo ancora e forse non conosceremo mai la vera causa dell’operazione subìta da Kate Middleton il 17 gennaio 2024. Al contrario abbiamo avuto molte informazioni ufficiali sul problema di salute di Carlo III. Nonostante questa evidente antitesi e tutti i dubbi sul ricovero della principessa del Galles, il modo in cui Buckingham Palace e Kensington Palace hanno affrontato la situazione rappresenta una novità rispetto al passato. Un cambiamento deciso, iniziato all’epoca della regina Elisabetta e culminato con il suo successore. I ricoveri di Kate e di Sua Maestà potrebbero diventare uno spartiacque fra i tempi andati e quelli a venire per quel che concerne la concezione della salute dei royal e la diffusione delle relative notizie.

Una nuova politica di trasparenza

Da settimane i tabloid si interrogano sulle reali condizioni di Kate Middleton. Molti sospettano che la grande apertura di Re Carlo III sui suoi problemi di salute non sia solo uno sprone per convincere gli uomini a fare gli esami di routine, né un dovere per giustificare la sua assenza dalla scena pubblica, bensì un escamotage per difendere la privacy della nuora. L’assenza di fotografie della principessa all’uscita dalla London Clinic, a cui fanno da contraltare gli scatti del Re appena dimesso, lo scorso 29 gennaio, non fa che rafforzare quest’idea.

L’intera questione, però, può essere guardata da un’altra prospettiva, più generale: infatti le note ufficiali con cui Buckingham Palace e Kensington Palace hanno annunciato gli interventi a cui si sono sottoposti il Re e la principessa e le successive dimissioni dall’ospedale sarebbero una relativa novità per la Corona. La Abc News scrive: “Il Casato dei Windsor ha adottato una politica di trasparenza negli ultimi decenni per quel che riguarda i doveri pubblici o i ricoveri in ospedale”. Pur trattandosi di un’apertura lenta e non totale (il caso di Kate è emblematico), siamo comunque di fronte a un modo più moderno di interpretare la malattia dei royal, che si adatta ai nuovi mezzi di comunicazione. Gli acciacchi non sono più un tabù, né un impenetrabile segreto di Stato. Qualcosa di impensabile fino a non molti anni fa.

Una notte in ospedale per la regina Elisabetta

Nell’ottobre 2021 il Sun fece tremare i britannici e gli esperti reali rivelando che Elisabetta II aveva trascorso una notte al King Edward VII Hospital per “ricerche preliminari”. Poche ore prima Buckingham Palace aveva semplicemente annunciato che la defunta Regina, su consiglio medico, aveva annullato il viaggio programmato nell’Irlanda del Nord. I sudditi seppero del ricovero da un giornale, non da una nota ufficiale. Ciò, ricorda il Guardian, “portò a speculazioni convulse sul vero stato di salute [della sovrana] e a critiche nei confronti della segretezza del Palazzo”.

La Casa Reale dovette confermare la notizia, ma non aggiunse ulteriori informazioni, alimentando i dubbi. Memore di quei giorni difficili e per evitare che la situazione potesse ripetersi Carlo III avrebbe scelto di infrangere il tabù sulla sua malattia. Quanto accaduto quell’ottobre sarebbe servito da monito al nuovo Re, una specie di lezione su quanto sia cambiata la comunicazione, ma anche la percezione collettiva delle patologie, non più viste come mali oscuri da non nominare.

Per fortuna la regina Elisabetta non ha mai avuto gravi problemi di salute durante il suo lungo regno. Nel 2003 venne operata a entrambe le ginocchia in due momenti diversi, nel 2013 venne ricoverata con i sintomi della gastroenterite e nel 2018 fu operata per la cataratta. In tutti e quattro i casi Buckingham Palace informò i sudditi, ma confermò l’operazione al ginocchio destro e alla cataratta solo a cose fatte. Nessuno sa per quale motivo il Palazzo preferì agire diversamente in questi due frangenti, ma si trattò comunque di interventi di routine, niente di particolarmente preoccupante.

È giusto ricordare anche che nel febbraio 2022 la Regina risultò positiva al Coronavirus. Non fu necessario alcun ricovero, ma Buckingham Palace diede subito la notizia, specificando che i sintomi erano molto simili a quelli del raffreddore. In generale gli acciacchi più lievi della regina Elisabetta sono quasi sempre stati resi noti con un buon tempismo. Il problema, a ben vedere, sarebbero le cause del decesso. Sebbene il certificato di morte riporti l’età avanzata, alcuni sostengono che Elisabetta II fosse malata di cancro, ma il Palazzo avrebbe mantenuto il massimo riserbo sulla questione.

Gli acciacchi di Filippo

Buckingham Palace ha mantenuto questo comportamento oscillante tra la tempestività nella comunicazione e l’assoluta discrezione anche nei confronti del principe Filippo. Per esempio nel 2011 il marito della Regina venne ricoverato, ufficialmente, per dei “dolori al petto”. Solo in una fase successiva, dopo gli opportuni controlli, il Palazzo confermò che il problema era nell’ostruzione dell’arteria coronarica. In questo caso, però, era giusto attendere il risultato degli esami. Nel 2021 un nuovo ricovero, stavolta per un malore imprecisato. Buckingham Palace si limitò a diffondere un comunicato scarno, parlando di “misure precauzionali” per una “infezione”. Il duca lasciò la clinica circa un mese dopo e morì il 9 aprile 2021.

Quando i reali vanno in ospedale

Le cose non cambiano con gli altri membri della royal family. Nel 2007 la Casa reale annunciò che Camilla avrebbe affrontato un’isterectomia, ma non ne specificò i motivi. Nel 1988, quando aveva solo 3 anni, il principe Harry venne sottoposto a una operazione per un’ernia. La notizia venne confermata quando l’allora piccolo Harry era già tornato a casa. Se andiamo ancora più indietro nel tempo, secondo il biografo William Shawcross la Regina Madre sarebbe stata operata per un cancro al colon quando aveva 66 anni, ma in quell’occasione Buckingham Palace avrebbe annunciato un non meglio specificato intervento all’addome. Nel 1984 avrebbe subìto un intervento per un tumore al seno, ma il Palazzo, ricorda il Daily Mail, disse che era stata ricoverata per dei test.

Lo tennero nascosto anche al Re

Se ripensiamo all’epoca di Giorgio VI troviamo un’ulteriore involuzione nella comunicazione riguardante lo stato di salute dei reali. L’esempio lampante è proprio il padre di Elisabetta II, che iniziò a manifestare i sintomi di un cancro al polmone nel 1951. Era un accanito fumatore, ma in quel momento storico non era ancora chiaro il legame tra il fumo e la possibilità di ammalarsi di tumore. I medici dovettero rimuovere il polmone sinistro del sovrano, ma al popolo venne detto soltanto che l’intervento era dovuto a non meglio precisate “anomalie strutturali”. L’operazione ebbe luogo in una sala di Buckingham Palace normalmente utilizzata per i ricevimenti dei Capi di Stato. Secondo le indiscrezioni la royal family e i medici avrebbero tenuto nascosta la malattia persino a Giorgio VI e nessuno avrebbe mai osato dirgli che il suo tempo stava per finire. Il re morì il 6 febbraio 1952, ufficialmente per trombosi coronarica, ma secondo alcuni il decesso sarebbe stato una diretta conseguenza del tumore, che ormai aveva aggredito anche il polmone destro.

La malattia, una debolezza che i Re non potevano permettersi

Molte cose sono cambiate nel modo in cui la royal family si mostra al pubblico. Se prima la malattia poteva essere un tabù perfino per il paziente (il caso di Giorgio VI), oggi diventa un mezzo per accrescere la consapevolezza sull’importanza dei controlli periodici (il caso di Carlo III, che non ha precedenti). In tal senso l’epoca della regina Elisabetta è stata una sorta di transizione fra questi due estremi. Tale transizione, però, non si è esaurita del tutto, visto che Kate ha chiesto riservatezza sull’origine del suo intervento all’addome. Certo la principessa ha svelato qualcosa in più della sua patologia, chiarendo che non si tratta di cancro e svelando i lunghi tempi di ripresa, dettagli che fanno pensare a qualcosa di serio. Nei tempi passati, in parte fino all’epoca di Giorgio VI, un sovrano non poteva raccontare con disinvoltura i suoi acciacchi per un motivo ben preciso: era la guida, il padre della nazione e doveva mostrarsi sempre forte, pronto all’azione. Come se ammalarsi non gli fosse concesso, dato il suo ruolo. La natura umana del monarca veniva consapevolmente messa in ombra, finché era possibile, perché essere malati voleva dire essere deboli. Ed essere deboli significava diventare preda dei conquistatori.

Per fortuna oggi non è più così, ma qualcosa di quell’antico retaggio è rimasto e forse, magari in minima parte, potrebbe anche spiegare il silenzio di Kate. Come scrive Abc News: “Non importa quanto una monarchia si modernizzi, una famiglia reale è ancora costruita sulla salute, la longevità e la fertilità dei suoi membri”.

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