Roberto Vannacci e Fedez sono la coppia che non ci si aspetta. Il rapper ha invitato il generale a dialogare nel proprio podcast e sono stati numerosi i temi che, insieme a Mr Marra, sono stati trattati in oltre un'ora e mezzo di dibattito. Si è partiti dalle accuse che vengono mosse all'europarlamentare eletto con la Lega di essere un razzista e si è passati alla comunicazione di Vannacci, che ha ammesso di essere talvolta provocatorio. Ha difeso alcune sue scelte, prima fra tutte la "decima" in campagna elettorale, che nel corso del podcast ha definito una scelta "geniale" arrivata quasi per caso poco prima di iniziare a registrare lo spot. Ha difeso anche l'uso della parola "camerata" e fatto chiarezza sull'utilizzo delle parole che, a causa del politicamente corretto imperante stanno gradualmente modificando il loro significato, come "razzismo".
Ma il generale ha anche voluto difendere la propria decisione di non dichiararsi "antifascista" su richiesta, perché lo ritiene anacronistico e inutile. "Il fascismo è finito ottant’anni fa. Io non chiedo a una persona di dichiararsi anti-napoleonica, anti-imperiale o anti-giacobina: perché dovrei chiedere di dichiararsi antifascista? O perché dovrei chiedergli di dichiararsi anti-sessantottina?", ha spiegato Vannacci. La conversazione si è poi spostata sulla guerra in Ucraina, sulla quale il generale, anche per i suoi trascorsi militari, ha una visione sicuramente pragmatica e poco idealista della questione. Secondo l'europarlamentare per arrivare a un tavolo delle trattative è necessario che ci sia una consapevolezza di risorse limitate pertanto, ha spiegato, una graduale riduzione nell'invio delle armi in Ucraina potrebbe accelerare il processo. E proprio sulla guerra ha smascherato la sinistra parlamentare europea, che si dichiara pacifista ma vorrebbe che ogni Paese devolvesse lo 0,25% del proprio Pil all'Ucraina per l'acquisto di armi.
Si è poi parlato di codice della strada e droghe, contro le quali Vannacci è schierato senza indugio al contrario dei suoi interlocutori con i quali, però, il confronto è stato acceso ma mai scomposto. Il tutto mentre Fedez si è fumato una canna e si è detto "fatto" al termine del podcast. In più di un'occasione, per esempio, Fedez si è trovato d'accordo col generale pur partendo da presupposti e idee diverse. Su tema della sicurezza e sulla complessità dei temi che viene usata come paravento per non risolvere i problemi, il rapper e il generale sono arrivati a parlare del Corvetto, il quartiere di Milano dove è morto Ramy. "Non possiamo sempre dire, come fa il sindaco Sala, 'Corvetto è un problema perché è il mondo complesso in cui viviamo'. Un paio di ciufoli", ha detto il generale. Gli ha fatto eco Fedez: "D'accordissimo, Sala dimettiti.
Comincia a levarti dai c... che sei lì da tot anni". Il rapper era già anadato contro il sindaco nell'ultimo freestyle: "Milano brucia, uno stupro ogni venti ore Beppe Sala, un influencer con la fascia tricolore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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