Per la Principessa Diana era semplicemente un “rottweiler”, la “terza incomoda” responsabile di affollare il suo matrimonio. Ma questi erano “titoli” ufficiosi.
Ufficialmente, Camilla Parker Bowles, prima di sposare l’allora Principe Carlo, veniva identificata con il titolo di “Sua Altezza Reale la Duchessa di Cornovaglia” mantenuto anche dopo il matrimonio, per scelta personale, nel rispetto di quella che nel cuore degli Inglesi rimaneva l’unica, amata, compianta ed insostituibile Principessa del Regno: Diana Spencer.
Un rebus sui titoli nobiliari infittito anche dalla posizione ufficiale della Famiglia Reale.
Tanto che da Clarence House quando nel 2005 si annunciò il matrimonio tra Carlo e Camilla, nelle FAQ, le domande frequenti presenti sul sito ufficiale, si chiarì che quando anche Carlo fosse diventato Re, Camilla sarebbe stata riconosciuta come Principessa Consorte e non come Regina Consorte.
La cauta decisone fu presumibilmente presa sulla scorta dei risultati dei sondaggi che in quell’anno vedevano la popolarità di Camilla ancora troppo bassa, con un 75% degli Inglesi che di Camilla Regina non ne voleva sentir parlare.
Diplomazia reale.
Poi questa FAQ , un giorno, “quietamente” sparì dal sito e la sua “sospetta” cancellazione, che non passò però inosservata ai tabloid inglesi, fu giustificata con la spiegazione che l’interesse delle persone sull’argomento si fosse esaurito.
Marketing reale.
Vero o falso, parte della stampa lo interpretò come un cambio di rotta.
Svelato definitivamente in occasione del Giubileo di Platino per i 70 anni del Regno di Elisabetta II.
Nel suo discorso la Regina ufficializzò la posizione della Monarchia sul tema, accompagnandolo con materne accorate parole:
“Quando mio figlio Carlo diventerà Re, io so che voi darete lo stesso sostegno che avete dato a me, il mio più sincero desiderio è che quando questo momento arriverà, Camilla sarà conosciuta come la Regina consorte”.
Un appello sentimentale dai toni informali, sorprendentemente premonitore,travestito da testamento delle volontà regali della Regina a cui non si poteva dire no.
Che chiuse, con artistica perfezione diplomatica, il cerchio.
Un discorso che risuonò più forte di qualsiasi altro desiderio, anche di quello dei nipoti che, secondo quanto si legge su Spare, il libro top seller di Harry, non desideravano che Camilla diventasse la nuova Regina.
Harry scrive che lui e William promisero al papà che avrebbero accolto Camilla nella famiglia: "la sola cosa che chiedemmo in ritorno era di non sposarla”, non c'è bisogno di risposarsi “ ti sosterremo e sosterremo Camilla ma per favore non sposarla”.
La preghiera cadde inascoltata.
E oggi Camilla, grazie a quel matrimonio, è ufficialmente la Regina consorte.
Anzi, per il tabloid Mirror, che ha sezionato minuziosamente
la prima pagina della edizione speciale della Bibbia dell’Incoronazione stampata per l’occasione, notando che il termine consorte è sparito, è forse anche qualcosa di più.É “La Regina”. Perfettamente al fianco di Carlo e non mezzo passo indietro. Lo dice la Bibbia.
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