Piazza Affari diventa anglo-canadese

La Borsa di Londra si fonde con quella di Toronto. Per l'Italia tre posti in consiglio. Scaroni vicepresidente

Il London Stock Exchange (Lse), la società che controlla le Borse di Londra e Milano, e Tmx Group, proprietaria del listino di Toronto, si fonderanno, dando vita a un gigante che dominerà il trading nell'energia e nelle materie prime: oltre 6.700 le società quotate sui diversi listini. Unendo le forze si arriva a un gruppo da cinque miliardi di euro detenuto per il 55% dagli attuali soci del Lse, di cui è primo azionista la Borsa di Dubai, mentre il restante 45% sarà canadese. Il gruppo avrà un quartier generale sia nella capitale britannica sia a Toronto.
Da punto di vista azionario tutti i soci di diluiranno (Unicredit scenderà dal 6 al 3,3%; Intesa Sanpaolo dal 5,3 al 2,9%) ma la nuova governance prevede per l'Italia tre posti nel board formato da 15 membri: 8 in quota Lse e 7 per la Borsa di Toronto. Il capo azienda resterà Xavier Rolet mentre il presidente e il direttore finanziario saranno i canadesi Thomas Kloet e Michael Plasznick. Completerà l'esecutivo l'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi. In consiglio anche il numero uno dell'Eni Paolo Scaroni, che sarà vicepresidente, e Massimo Tononi.

Con tre voti l'Italia farà quindi da ago della bilancia tra Regno Unito e Canada.
Per gli analisti, l'operazione va vista in chiave difensiva come il tentativo di aumentare la competitività delle diverse piazze finanziarie coinvolte e fronteggiare così la concorrenza delle nuove piattaforme.

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