Picchia un sedicenne. Il trapper Dahirvé incastrato dai social

Aggressione per rapina nella metro Lilla, la vittima lo riconosce sul web. Arrestato

Picchia un sedicenne. Il trapper Dahirvé incastrato dai social
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Sono ancora una volta i trapper che hanno furoreggiato durante la pandemia tra le case popolari della zona più popolare del quartiere San Siro - e appartenenti all'ormai arcinoto gruppo «SevenZoo» - a finire nel mirino delle forze dell'ordine. E dopo Baby Gang, Rondo da Sosa e Neima Ezza, adesso tocca al 18enne italo marocchino Dahirvé, conosciuto anche come Vegeta_Grr. Il ragazzo è stato infatti arrestato insieme a un coetaneo lunedì mattina dai carabinieri della compagnia Porta Magenta che, su disposizione del tribunale dei minori di Milano, hanno poi associato i due al carcere minorile di Roma, con l'accusa di tentata rapina e lesioni.

I fatti che li riguardano e di cui Dahirvé viene ritenuto responsabile (ma entrambi i giovani hanno diversi precedenti alle spalle tra i quali uno per un furto commesso insieme nel 2020, ndr) risalgono alla sera del 7 gennaio, sette mesi e mezza fa. Quando il trapper e l'amico, all'epoca entrambi 17enni, insieme a un terzo complice, hanno aggredito e picchiato per rapinarlo un quasi coetaneo alla fermata della linea lilla del metrò «Segesta», a San Siro. Al termine dell'assalto la vittima, un 16enne italo egiziano, era finito in ospedale in condizioni piuttosto gravi.

Quella sera i tre, intorno alle 22.30, dopo essersi infilati nell'ascensore del metrò con lui, avevano trascinato il ragazzino con la forza fuori dalla stazione, per poi minacciarlo con un perentorio: «Dacci i soldi che hai nel portafogli e il cellulare!». Quindi, per essere più persuasivi, lo avevano colpito con una raffica di calci e pugni. Il pestaggio era stato così brutale che il 16enne era stramazzato a terra privo di sensi, mentre i suoi tre aggressori fuggivano di corsa e talmente spaventati da non portargli via nulla.

Soccorso al San Carlo, l'italo egiziano aveva riportato un trauma cranico da lesioni ed era stato dimesso con 7 giorni di prognosi. Una volta ripresosi il ragazzo era andato dritto dritto a denunciare quanto gli era accaduto ai carabinieri riuscendo anche a indicare con assoluta certezza l'identità di uno dei suoi aggressori, riconosciuto appunto come il trapper Dahirvé dopo averlo riconosciuto dai profili social. Sempre grazie al web il ragazzino aveva indicato ai militari dell'Arma anche l'altro aggressore, pure lui appartenente al movimento trapper della zona di San Siro. Resta sconosciuta invece l'identità del terzo complice.

La Zona 7, San Siro, è diventata nel gergo di questi ragazzi che fanno musica la

«SevenZoo». E i ragazzi dello zoo della Zona 7 non hanno mai avuto grandi problemi a mostrarsi, a raccontarsi e a partecipare, in questi anni, ai video dei loro rapper, «figli artistici» di questa area problematica della città.

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