Pitti a Firenze, ora l’uomo ha tutti i numeri E sulle polo spuntano le cifre portafortuna

Trionfo di simboli, il 28 per Etiqueta Negra è omaggio a Nuvolari, 1927 di Lacoste è un inno alla coppa Davis. Il marchio del bassotto chiuderà l'anno a 60 milioni di euro

Pitti a Firenze, ora l’uomo ha tutti i numeri 
E sulle polo spuntano le cifre portafortuna

Al Pitti danno i numeri, si salvi chi può. Tra gli oltre mille espositori del mastodontico salone in corso a Firenze fino a domani alcuni decorano i capi della prossima estate con date e cifre simboliche. Altri, invece, dimostrano che la moda maschile sta veramente uscendo dalla crisi perché sciorinano fatturati, percentuali di crescita e indici di sviluppo più che positivi.
Insomma, l'uomo elegante dovrà presto fare i conti con una vera e propria ossessione numerica. Per esempio sulla prima collezione di Pirelli Pzero disegnata da Renato Montagner, industrial designer d'indiscutibile talento, compaiono i cosiddetti «lucky numbers», ovvero le cifre portafortuna dei piloti di F1. Stampati su scarpe e T-shirt oppure applicati come patch di stoffa sui giubbotti, i diversi numeri beneaugurati si sommano a una seria ricerca su forme e materiali che sanno già di futuro. Così il tessuto tecnico della Rainbow Jacket è accoppiato con una membrana di polietilene riciclato che ne garantisce l'assoluta impermeabilità. A ogni colore del modello corrisponde una delle speciali mischie usate per i pneumatici di F1, mentre le scarpe Sprinter totalmente termosaldate pesano in tutto 250 grammi, un'inezia.
Anche Etiqueta Negra, marchio di origini argentine che appartiene alla Indas di Bergamo, punta sull'automobilismo essendo tra l'altro sponsor ufficiale del gran Premio Nuvolari. Per cui sulla raffinata polo leggera e morbida come l'ala di un angelo, compare il 28 numero di gara dell'Alfa Romeo 8C usata dal grande Tazio per vincere il Gran Prix di Monaco del 1932. Quest'ultima è stata trasportata con altri preziosi cimeli del museo Nuvolari di Mantova per allestire nello stand un temporary museum preso letteralmente d'assalto dai visitatori. Altrettanto affollato il padiglione Urban di Pitti dove Lacoste presenta Live, la collezione dedicata al target più difficile che ci sia: i giovani da 15 a 25 anni. Inutile dire che il brand del coccodrillo ha tutti i numeri per vincere anche questa partita e infatti a settembre verrà aperto un negozio monomarca Live a Milano dopo quelli inaugurati con successo a New York, Parigi, Amburgo e Londra. Di buon auspicio la felpa decorata dall'anno - 1927 - in cui Renè Lacoste riuscì a riportare la coppa Davis in Europa. Virtus Palestre propone invece le felpe in edizione illimitata: una decina di numeri progressivi diversi per ogni stagione, da uno a dieci la prima e via così fino all'infinito. Del tutto diversa la cabala sciorinata da Domenico Menniti, amministratore delegato di Harmont & Blaine, il marchio del bassotto. «Quando siamo partiti - racconta - avevamo un prefisso che faceva 0 virgola nulla: venivamo dalla grande tradizione della guanteria napoletana entrata drammaticamente in crisi con gli anni Ottanta. Nel 2000 abbiamo fatturato due milioni e 700 Euro, quest'anno chiudiamo a 60 milioni e prevediamo di raddoppiare entro il 2013». L'ottimismo è ampiamente giustificato da una superba collezione ispirata dai giardini napoletani con pezzi di pura maestria sartoriale come la giacca in mussola di cotone color ibiscus che in tutto pesa 100 grammi, meno di una camicia. Ieri sera alla Manifattura Tabacchi ha debuttato Gang of Outsider, marchio disegnato dal trentaseienne americano Scott Stemberg considerato una grande promessa sulle passerelle di New York.

Su quelle di Firenze risulta meno incisivo nonostante la presenza di 25 ragazzi che presentano i capi maschili, 15 ragazze con la linea Boy per donne che amano vestire da uomo e 5 con la linea Girl per quelle che alla gonna non rinunciano.

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