Lei ha 16 anni ed è lituana. É bruna con gli occhi azzurri, alta, sottile, bellissima. Si chiama Auguste Abeliunaite e ha una gran fortuna, perchè a lanciarla sulle passerelle dell'alta moda è un maestro come Fausto Sarli.
La veste di giacche con maniche dalle larghe volute simili ad ali di farfalla, abiti da sera in cui i colli si moltiplicano per 5 e sui corpetti ventagli di plissè si specchiano, si avvolgono in chiocciole e formano girasoli. Infine, la fa trionfare da sposa, con un corpetto dalle nervature di perle e una larga gonna di piccole rouches. Assomigliare ad un cigno, Auguste, e visto che è ancora genuina si commuove fino alle lacrime. «Scusate -mormora-, ma è un tale onore».
Con questa collezione, ispirata ai grafismi di René Gruau, si aprono ufficialmente le sfilate di AltaRoma. Al Santo Spirito in Sassia ecco anche l'abito creato da Sarli per la cittadina abruzzese di Onna, che sarà messo all'asta per aiutare i terremotati. La tunica è doppia e su quella nera si apre uno squarcio ondulato che ricorda quelli del sism, rivelando il bianco dell'altra.
Creazioni che suscitano emozioni, ma anche il timore che questa possa essere l'ultima sfilata di Sarli per AltaRoma. «La prossima volta sfilerò nel mio atelier , - dice lo stilista». E il suo braccio destro, Alberto Terranova, spiega che non è una questione di spesa, perchè le cose vanno bene malgrado la crisi e ci sono tante spose importanti che scelgono la griffe. «Il problema - dice - è che Alta Roma non ci coinvolge mai in decisioni di nessun tipo. Ci hanno detto che la moda non interessa ai politici, che non intendono sostenerla e preferiscono investire nel cinema»».
C'è stato qualche problema per la sala al Santo Spirito, ma per Sarli è solo l'ultima goccia. E la kermesse romana è davvero nei guai se lascia anche la sua punta di diamante, dopo che Raffaella Curiel ha scelto Milano per presentare la sua collezione di haute couture e a Roma la mostrerà domani solo a pochi intimi in albergo e Lorenzo Riva ha disertato il Santo Spirito, preferendo anche lui un grande hotel dove mercoledì farà sfilare i suoi abiti.
Delle grandi griffe rimane solo Gattinoni, in programma lunedì sera e mercoledì Renato Balestra. Ma per quanto? Ci sono in calendario giovani affermati come Grimaldi e Giardina e Calignano, un paio di libanesi più noti in Oriente che da noi come Ward e Mahfouz, lo stilista africano Kofi Ansah, qualche performance, le scuole di moda, falsa presenze come Chiara Boni e Scervino che inaugura la sua boutique, ma altri stilisti affermati come Susanna Liso, Patrizia Pieroni (che ieri ha presentato la sua divertente collezione piena di dadi) e anche il siriano Rami Al Ali (anche lui ha già presentato abiti raffinati e preziosi) protestano per l'esclusione e fanno altrove le loro controsfilate, mentre di firme romane promettenti come Marco Coretti e Franco Ciambella si sono perse le tracce.
Del disastro incombente la presidente di AltaRoma, Nicoletta Fiorucci, non sembra accorgersi. Sarli non sfila più? «Se le maison storiche romane - risponde- preferiscono far sfilare i loro abiti di alta moda per conto proprio ce ne faremo una ragione: noi proseguiamo con i nostri progetti sui giovani, con i concorsi e con Ethical fashion».
Noi, invece, proprio non ci facciamo una ragione di come ci si possa arrendere al naufragio di un'iniziativa promerttente, che puntava a riportare la capitale al centro del mondo della moda e di passi avanti negli scorsi anni ne aveva fatti. Perchè non basta certo il concorso per giovani talenti Who's on next? organizzato con Vogue Italia, un dibattito sull'Ethical fashion, qualche mostra di profumi e di borse africane di riciclo ma costosissime o la presentazione del libro di Alfonso Signorini, per salvare la situazione.
Eppure, nella conferenza stampa di presentazione di Alta Roma, progetti e promesse non sono mancati: una manifestazione televisiva di respiro internazionale, location all'aperto per i defilè estivi autorizzate dal Campidoglio, che rinnova il suo sostegno economico, maggiore coinvolgimento della città nelle sfilate, attenzione confermata ai giovani.
Tutto bene, ma se manca almeno un pugno di grandi firme?
Comunque, si va avanti con Gattinoni e Calignano e poi si prosegue, faticosamente, tra le polemiche, fino a giovedì.
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