"Tassi restrittivi". Ecco le tre condizioni della Bce per i prossimi tagli

La strada per eliminare l’inflazione sembrerebbe ancora lunga e quindi, per la presidente della Bce, servono un atteggiamento vigile, impegno e perseveranza

"Tassi restrittivi". Ecco le tre condizioni della Bce per i prossimi tagli
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Contenere l’inflazione, allentamento delle pressioni sui prezzi e politica monetaria restrittiva. Questi sono i tre punti di cui si baseranno le future decisioni in ambito di politica monetaria europea come spiegato dalla Presidente della Bce, Christine Lagarde, nel blog dell'Eurotower in merito alle prossime mosse a livello europeo. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Le prospettive future

Sulle prospettive future Lagarde ha affermato: “Le nostre future decisioni di politica monetaria dipenderanno da tre cose: se continueremo a riscontrare un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo, se assisteremo a un allentamento delle pressioni complessive sui prezzi nell'economia e se riterremo ancora altrettanto efficace la nostra politica monetaria nel contenere l'inflazione. Tali fattori determineranno quando potremo sollevare ulteriormente il piede dal freno". La numero uno dell’Eurotower ha poi specificato che i tassi di interesse dovranno restare restrittivi per assicurare la stabilità dei prezzi su base duratura spiegando che “per un pò dovremo ancora tenere il piede sul pedale del freno, pur non spingendo forte come prima".

Il percorso della Bce

"Abbiamo compiuto progressi importanti, ma la lotta all'inflazione non si è ancora conclusa", afferma Lagarde spiegando che la Bce, in quanto custode dell'euro, si impegna "ad assicurare un'inflazione bassa e stabile a beneficio di tutti i cittadini europei". Nel luglio del 2022, come ricordato dalla Presidente delle Banca, la Bce ha iniziato a incrementare i tassi di interesse a un ritmo senza precedenti, di 4,5 punti percentuali in poco più di un anno. Le motivazioni di questa misura sono dovute all’aumento dell'inflazione seguita all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha portato a un'impennata dei prezzi dei beni energetici e alimentari. Lagarde ha poi ricordato che “molte imprese hanno incontrato maggiori difficoltà nel reperire attrezzature, materiali e parti di ricambio di cui avevano necessità, il che ha aggravato i problemi già emersi durante la pandemia". L’intervento della Bce, spiega la presidente dell’Eurotower, è servito per "mantenere bassa e stabile l'inflazione. Agendo con determinazione, abbiamo assicurato che l'inflazione elevata non si protraesse troppo a lungo. A settembre 2023 l'inflazione era diminuita al 5,2%, circa la metà del picco raggiunto l'anno prima. Anche il pericolo che le persone avessero aspettative di inflazione elevata era stato perlopiù superato".

I risultati raggiunti

La Bce è entrata nella fase di mantenimento dove sono stati tenuti costanti i tassi. Lagarde ha affermato: “Se da un lato eravamo certi che i tassi di interesse stessero determinando il calo dell'inflazione, il suo livello era ancora troppo alto per sentirsi al riparo. Sarebbe stato quindi controproducente avviare con eccessivo anticipo la riduzione dei tassi". Lagarde ha specificato che attualmente l’inflazionesi è ancora dimezzata, portandosi al 2,6%, e al momento è ben instradata per raggiungere il 2% nella seconda parte del prossimo anno. E la nostra politica monetaria contribuisce in misura considerevole al ritorno dell'inflazione all'obiettivo.

Riducendo i tassi, abbiamo quindi deciso di moderare il grado di restrizione della politica monetaria". Nonostante ciò la strada per eliminare l’inflazione sembrerebbe ancora lunga e quindi, per la presidente della Bce, servono un atteggiamento vigile, impegno e perseveranza.

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