Ciriani: "Nessun affidamento di infrastrutture critiche a Starlink"

Il ministro: “Per ora solo sperimentazioni in alcune ambasciate, garantiremo la sovranità nazionale”

Ciriani: "Nessun affidamento di infrastrutture critiche a Starlink"
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"Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink. Come già rassicurato dal presidente Meloni, ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". A dichiararlo nell'Aula del Senato è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo a un'interrogazione presentata dal senatore di Italia Viva, Enrico Borghi.

Ciriani ha richiamato le parole della premier Giorgia Meloni per ribadire che "SpaceX ha avuto modo di illustrare al governo una tecnologia che permette di garantire comunicazioni sicure a livello mondiale e che, quindi, per il Governo può essere interessante nell'ottica di assicurare un collegamento continuo, ad esempio, con le sedi diplomatiche o con i contingenti militari all'estero".

"Sempre il presidente del Consiglio - prosegue Ciriani - ha messo in luce che le interlocuzioni con SpaceX rientrano nella normale attività di qualsiasi Governo, che consiste anche nel conoscere l'offerta delle aziende che operano sul mercato per cercare soluzioni meritevoli da adottare dopo avere condotto le istruttorie del caso".

Per quanto riguarda le ambasciate italiane, il ministro ha sottolineato l'importanza di garantire la continuità delle comunicazioni in situazioni di emergenza: "Le ambasciate all'estero hanno dei piani di emergenza pensati per fronteggiare situazioni critiche, al verificarsi delle quali è fondamentale poter disporre di una comunicazione continua e affidabile con Roma. Sotto questo aspetto, dunque, l'affidabilità delle reti di connessione è cruciale e purtroppo l'esperienza insegna che le reti di connessione possono diventare inaccessibili per una pluralità di cause, come catastrofi naturali o decisioni politiche locali di bloccare temporaneamente i servizi di telefonia o Internet".

Ciriani ha poi chiarito che l'Unità di Crisi della Farnesina ha esaminato diverse soluzioni di connessione satellitare negli ultimi tre anni, compresi i sistemi Starlink, specificando che "questi sistemi di connessione sono pensati come soluzioni di back-up rispetto alle normali linee di comunicazione commerciali disponibili e non vengono destinati alle attività ordinarie delle nostre ambasciate né sono utilizzati per scambiare informazioni classificate".

"È proprio in questo scenario che sono state avviate alcune sperimentazioni con i sistemi satellitari Starlink presso le sedi diplomatiche di Ouagadougou, Dhaka, Beirut, Teheran e Bamako, che, dunque, sono state dotate di antenne Starlink anche se nessuna ad oggi è attiva. La procedura prevede che le antenne siano attivate unicamente per testarne il funzionamento e siano poi sospese con l'obiettivo di riattivarle solo ove si rendesse necessario".

Il ministro ha anche precisato che i contratti non vengono stipulati direttamente con SpaceX, ma attraverso imprese terze italiane come Telespazio, tramite la piattaforma Mepa o, in caso di urgenza, con acquisti locali gestiti dalle ambasciate: "I singoli contratti sono formalizzati con delibere a contrarre che vengono pubblicate sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale".

Infine, Ciriani ha affrontato la questione della connettività nelle aree remote, confermando che "il governo sta valutando, con Starlink e altri operatori, l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti. In ogni caso, come già riportato nella nota di Palazzo Chigi pubblicata lo scorso 6 gennaio, si ribadisce che non sono stati firmati contratti né sono stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio".

Con riguardo al programma europeo per le comunicazioni satellitari, Ciriani ha evidenziato che "il governo è pienamente consapevole e partecipe delle iniziative in atto in ambito europeo nel settore delle comunicazioni governative sicure. Tuttavia, queste iniziative non avranno una piena capacità operativa prima del 2030. Per questa ragione, è stata avviata un'attività esplorativa per verificare quali altre possibilità possano soddisfare le esigenze esistenti fintanto che il programma europeo non sarà finalmente operativo".

"Qualsiasi proposta che coinvolga infrastrutture strategiche, specialmente in ambito di telecomunicazione, viene valutata rigorosamente per il rispetto di criteri di sicurezza nazionale", ha concluso Ciriani, sottolineando che "l'eventuale utilizzo di tecnologie come quelle proposte da SpaceX sarà

sottoposto al vaglio delle garanzie sulla sovranità nazionale delle componenti terrestri e dei flussi informativi, in linea con gli standard di sicurezza vigenti ed in particolare con i requisiti di crittografia nazionale".

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