Croazia, l'effetto euro è devastante: ecco di quanto lievitano i prezzi

Dopo l'ingresso nell'Euro-zona, il caro-vita in Croazia si sente con effetti a cascata anche sul turismo estivo: ecco perché molti vacanzieri preferiscono il Nord-Est italiano

Croazia, l'effetto euro è devastante: ecco di quanto lievitano i prezzi
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Anche la Croazia, in pochissimi mesi, si è "accorta" del cambiamento radicale dei prezzi da quando c'è stato l'ingresso dell'Euro (il 1° gennaio 2023) rispetto alla moneta storica, la Kuna. Tra inflazione e prezzi al consumo, sembra di assistere a quanto accaduto nel nostro Paese con il raddoppio dei prezzi rispetto alla Lira. Adesso che siamo nel periodo estivo si assiste, infatti, al fuggi fuggi di molti turisti che preferiscono le meno limpide acque del litorale del Nord-Est italiano ma con un occhio al risparmio rispetto al salasso.

"Situazione in rapida evoluzione"

Il presidente di Fiavet (Federazione italiana agenzia viaggi) Veneto, Giancarlo Reverenna, ha spiegato al Corriere del Veneto che la situazione "sta cambiando rapidamente" perché "prima del cambio i prezzi in Croazia erano inferiori di circa il 15%, adesso si sono livellati e la gente torna a considerare e a preferire le spiagge venete". A questi aumenti bisogna aggiungere il doppio della spesa per spostarsi visto che "i costi di trasporto sono aumentati del 30-40% ". La situazione pre-Euro, in Croazia, non esiste più così come il binomio bel mare e cifre abbordabili per i vacanzieri.

Anche se l'appeal di molte spiagge in Friuli e Veneto non è lo stesso rispetto ai vicini di casa stranieri, da ormai molti anni il 90% "delle nostre spiagge mantiene la bandiera blu", aggiunge Reverenna. Insomma, a meno che non si decida di non badare a spese, la Croazia sta registrando un calo del flusso turistico non solo degli italiani ma anche da parte di gente di altra nazionalità europea che preferiscono prendere d'assalto anche le spiegge italiane.

Perché si preferisce l'Italia

La nuova spinta turistica viene avallata anche dal presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon che al quotidiano ha spiegato come al flusso di turisti austriaci e tedeschi "noi possiamo offrire un rapporto qualità prezzo, a parità di costi, superiore sul fronte dei servizi. Il Veneto e la Croazia lavorano sullo stesso tipo di mercato e l’impennata dei costi nei nostri vicini ci aiuta notevolmente". Le strutture italiane sono più adatte alle famiglie mentre i giovani, per esempio, possono preferire quelle croate pur in assenza di sabbia ma di un terreno roccioso. "In definitiva direi che abbiamo imparato a tenerci gli italiani in casa, adesso vediamo di non farceli scappare di nuovo", ha sottolineato Schiavon.

Il caro-case

Chi, però, si ritrova ad avere una casa di proprietà in Croazia ha fatto un vero affare negli anni scorsi quando i prezzi erano fermi e le occasioni fioccavano mentre oggi c'è anche l'impennata del settore immobiliare.

"Nel 2012 il governo croato decise di dare il via libera agli italiani che volevano acquistare un immobile in loco, mentre prima c’era il patto di reciprocità, ossia trovare un croato che decidesse di acquistare in Italia. Si era creato il fenomeno dei prestanome, ma chi comprò casa subito dopo il 2012 adesso ha capito di aver fatto un vero affare", ha sottolineato Fabio Cremonese, costruttore di Padova.

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