La Banca centrale europea non si arrende nella lotta all'inflazione. Nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo, la presidente della Bce Christine Lagarde conferma che la stretta monetaria – già responsabile di un buco senza precedenti nei conti dell'istituzione finanziaria – in corso nell'Eurozona non si interromperà finché il livello dei prezzi non tornerà "tempestivamente all'obiettivo di medio termine del 2%". Lasciando presagire, di conseguenza, che alla prossima riunione in programma a marzo del Consiglio direttivo non ci sarà nessuna novità sui tassi di interesse, nel frattempo arrivati al 4,5%.
"Nella riunione del Consiglio direttivo di gennaio abbiamo ritenuto – ha dichiarato Lagarde – che le informazioni pervenute fossero sostanzialmente in linea con la nostra valutazione di dicembre sulle prospettive di inflazione a medio termine. Abbiamo quindi deciso di mantenere invariati i nostri tassi di interesse ufficiali". Il discorso della banchiera francese era atteso da stamattina dai mercati, con i principali listini europei deboli dopo il rally della settimana precedente. Sentite le parole di Lagarde, le Borse hanno chiuso la giornata di lunedì miste.
"Questi tassi di interesse – ha aggiunto – sono a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, daranno un contributo sostanziale a garantire che l'inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Si prevede che l'attuale processo disinflazionistico continui, ma il Consiglio direttivo deve avere fiducia che ci porterà in modo sostenibile al nostro obiettivo del 2%. Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza di trasmissione della politica monetaria". Tradotto: nel brevissimo periodo non ci sarà nessun taglio dei tassi.
L'Eurotower prevede un calo costante dell'inflazione nei prossimi mesi, "poiché l'impatto degli shock al rialzo del passato si attenua e le rigide condizioni di finanziamento contribuiscono a spingerla verso il basso", anche se, come dimostra il caso dell'Italia, non va sottovalutata la volatilità dei prezzi dell'energia.
Lagarde si dice poi ottimista sulla crescita economica nel 2024, nonostante la stessa Bce appena 10 giorni fa abbia rivisto al ribasso le stime sul Pil: "Vi sono crescenti segnali di una risalita dal fondo e alcuni indicatori lungimiranti punta a una ripresa entro la fine dell'anno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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