Pensioni minime, mance detassate e misure per la famiglia: ecco le novità in manovra

I nuovi emendamenti “segnalati” in commissione Bilancio. Da sciogliere il nodo sui revisori del Mef

Pensioni minime, mance detassate e misure per la famiglia: ecco le novità in manovra
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Oggi la commissione Bilancio della Camera ha valutato i circa 300 emendamenti segnalati alla manovra 2025 da aggiungere all’elenco di quelli approvati ieri. Ecco qui di seguito un elenco delle proposte di cui i gruppi intendono accelerare l’esame.

Fratelli d’Italia

  • Fondo Dote Famiglia: 500 euro annui per attività extra-scolastiche e sportive destinati ai figli di famiglie con ISEE fino a 35mila euro, per un totale di 30 milioni di euro a partire dal 2025.
  • Medici specializzandi: un trattamento economico minimo di 22.700 euro lordi annui, con un costo complessivo stimato in 100 milioni di euro annui.
  • Metro C di Roma: fondi pluriennali per il prolungamento della tratta fino alla Farnesina, con uno stanziamento di 1,65 miliardi distribuito fino al 2034.
  • Detassazione delle mance: aumento della soglia di reddito per il beneficio da 50mila a 75mila euro e incremento del limite di detassazione dal 25% al 30%.
  • Turnover nelle forze dell’ordine: esclusione delle Forze armate e della Polizia dalle misure di contenimento del turnover.

Forza Italia

  • Aliquote IRPEF: riduzione sperimentale della seconda aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28mila e 60mila euro.
  • Pensioni minime: rivalutazione dal 2,2% al 2,7%, con un incremento a 623 euro mensili.
  • Rinvio della sugar tax: slittamento al 2026 dell’entrata in vigore della tassa sulle bevande zuccherate.
  • Criptoattività: abolizione della no-tax area di 2.000 euro sui guadagni da criptovalute.
  • Riforma sulle criptoattività: abolizione della no-tax area di 2.000 euro sui guadagni da criptovalute.

Lega

  • Pensioni: proposte per agevolare l’accesso a forme anticipate di pensionamento.
  • Sicurezza: stanziamenti aggiuntivi per migliorare il controllo territoriale.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è collegato dall’Argentina con il Consiglio federale della Lega che si è tenuto questo pomeriggio negli uffici del Gruppo del Carroccio a Montecitorio. «Abbiamo condiviso alcune necessità di miglioramento», ha detto ai giornalisti il segretario Matteo Salvini al termine della riunione. «C’è il tema sicurezza, quello dell’aumento delle pensioni e il tema flat tax, che sono i tre temi principali. Su questo stiamo lavorando», ha concluso ricordando che un altro obiettivo è evitare che il canone Rai aumenti dai 70 euro attuali a 90 euro l’anno prossimo.

Opposizioni

Non mancano iniziative segnalate dai gruppi di opposizione, che mirano a introdurre correttivi mirati:

  • Salario minimo: i leader delle opposizioni – tra cui Giuseppe Conte, Elly Schlein e Nicola Fratoianni – propongono un emendamento per garantire una retribuzione sufficiente e proporzionata al lavoro prestato, introducendo il salario minimo.
  • Web tax: rimodulare l’imposta digitale per colpire le grandi multinazionali del settore e non i piccoli operatori. L’obiettivo è rendere la tassazione equa e mirata, evitando effetti distorsivi che penalizzino le realtà minori, spesso italiane. Una proposta che si contrappone a modifiche volute da Forza Italia, come l'esclusione dalla web tax di alcune categorie come radio, tv e testate online

Il nodo dei revisori MEF

Fratelli d’Italia, con un emendamento segnalato, propone di alzare da 100mila euro a un milione la soglia dei contributi pubblici necessari per far scattare l'obbligo della presenza di un rappresentante del MEF nei collegi di revisione delle società o enti beneficiari. La ratio dell’intervento punta a circoscrivere il controllo pubblico ai soli casi di contributi “significativi” per entità, evitando un eccesso di burocratizzazione.

Diversa invece la posizione di Forza Italia, che con un emendamento a firma di Roberto Pella propone l’eliminazione tout court della norma introdotta nella manovra. Secondo gli azzurri, il meccanismo rappresenta un’interferenza ingiustificata nei confronti delle autonomie degli enti e delle società, potenzialmente lesiva dell’efficienza operativa. Un'impostazione che il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha definito senza mezzi termini "da Paese dell'Est".

Le risorse disponibili

La Commissione Bilancio della Camera ha ricordato la disponibilità di 120 milioni di euro per le modifiche alla manovra attinenti il 2025.

Tuttavia, le richieste dei partiti superano di gran lunga questa dotazione e il confronto interno potrebbe intensificarsi con l’avvicinarsi delle scadenze per la presentazione dei "supersegnalati", ovvero le proposte ritenute fondamentali per ciascuna formazione.

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