![Sugar Tax, si studia un nuovo rinvio](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2023/07/19/1689797385-bevanda-rinfrescante.jpg?_=1689797385)
La Sugar Tax, l'imposta sulle bevande zuccherate introdotta nel 2019 ma mai entrata in vigore, potrebbe subire un ulteriore rinvio. Lo ha confermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, chiarendo che la questione non sarà affrontata nel decreto Milleproroghe, ma con un provvedimento successivo: «C'è solo la necessità di attendere un po', sicuramente il tema c'è ed è all'attenzione del governo», ha dichiarato ai cronisti a margine dei lavori in Senato.
Il rinvio, chiesto con due emendamenti da Lega e Forza Italia, rientra nelle preoccupazioni dell'esecutivo per il settore delle bevande analcoliche, che stima un impatto negativo su vendite e occupazione. Assobibe, l'associazione di Confindustria che rappresenta il comparto, prevede un aumento del 28% del costo al litro, una contrazione del 16% nelle vendite e il rischio di perdita di circa 5.000 posti di lavoro. Il presidente Giangiacomo Pierini ha definito la tassa «distonica», sottolineando che le imprese del settore hanno già ridotto del 41% il contenuto di zuccheri nelle bibite e che la tassa colpirebbe anche le varianti senza zucchero.
La Sugar Tax fu introdotta dal governo Conte 2 nella Legge di Bilancio 2020 con l'obiettivo di ridurre il consumo di bevande zuccherate, ma la sua entrata in vigore è stata rinviata otto volte. L'ultimo posticipo, stabilito lo scorso maggio, ha fissato la decorrenza al 1° luglio 2025.
Sul piano scientifico, l'efficacia della tassa per la tutela della salute pubblica è dibattuta. Le uniche evidenze citate nel 2020 si rifacevano genericamente alle raccomandazioni dell'Oms, che suggerisce tra le possibili soluzioni anche la leva fiscale. Tuttavia, il consumo di bevande dolcificate in Italia è tra i più bassi d'Europa e inferiore del 45% rispetto alla media UE. Federalimentare, per voce del presidente Paolo Mascarino, ha definito la tassa «ideologica», priva di solide basi scientifiche.
Il tema economico pesa altrettanto. Il gettito fiscale stimato dalla Sugar Tax era stato calcolato in circa 280 milioni di euro, assumendo che il consumo non calasse. Tuttavia, le associazioni di settore e le imprese temono una contrazione del mercato, con conseguenze negative per la filiera e i lavoratori.
Il governo, che si era impegnato a intervenire sulla Sugar Tax nei primi mesi del 2025, sembra ora voler prendere tempo. L'incertezza normativa preoccupa le imprese, già alle prese con l'aumento dei costi energetici, delle materie prime e con l'entrata in vigore delle nuove norme UE sulla plastica monouso. Pierini ha lanciato un appello alla presidente del Consiglio affinché faciliti una politica industriale che dia certezze alle imprese, anziché penalizzarle.
Resta da vedere se il nuovo rinvio si
tradurrà in una revisione della tassa o in un definitivo accantonamento. Per ora, il Milleproroghe non sarà il veicolo legislativo per modificarla, ma il tema resta aperto e il governo dovrà pronunciarsi nei prossimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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