Le acque attorno a Taiwan potrebbero essere molto presto teatro di nuove pericolose manovre militari di Pechino. Il ministero della Difesa di Taipei ha infatti fatto sapere in queste ore di “monitorare con attenzione” i movimenti della portaerei cinese Liaoning che potrebbe prendere parte ad esercitazioni navali come ritorsione per la missione del presidente taiwanese Lai Ching-te nell’Oceano Pacifico.
“Il ministero della Difesa nazionale prende seriamente in considerazione la situazione del nemico”, ha risposto il portavoce del dicastero di Taiwan ai reporter che chiedevano conferme su possibili operazioni militari del Paese del dragone già durante il prossimo fine settimana. La previsione temporale che circola tra gli analisti non è casuale. Lai dovrebbe rientrare venerdì a Taipei dopo aver fatto tappa nelle isole Marshall, Tuvalu e Palau oltre che alle Hawaii e a Guam.
Il dicastero della Difesa non ha fornito dettagli su quella che, se confermata, si configurerebbe come la terza esercitazione militare cinese da inizio anno ma ha precisato che sono stati fatti “preparativi molto solidi” e che “non temiamo alcuna minaccia”. Il portavoce del ministero ha poi concluso sostenendo che “ci sono molti indicatori che usiamo per formulare giudizi appropriati su come affrontare la situazione”.
Secondo tre fonti di sicurezza anonime di Taiwan consultate dalla Reuters le possibilità che le esercitazioni comincino il 7 dicembre sono “alte”. Per una delle gole profonde la situazione delle acque attorno alla provincia ribelle sarebbe “più movimentata del solito”. La Cina ha mobilitato una quarantina di navi nella regione, inclusa la portaerei Liaoning nel Mar Cinese Orientale e altre navi e imbarcazioni della guardia costiera nel Mar Cinese Meridionale.
La Liaoning, che ha preso parte alle esercitazioni svolte a ottobre, non è l’unica osservata speciale. Due giorni fa tre fregate e una nave da rifornimento russe sono state avvistate a 45 chilometri dalla costa sud-orientale di Taiwan. Tale flotta, che avrebbe condotto attacchi simulati contro “navi e aerei stranieri” assieme ad un cacciatorpediniere cinese, sta ora muovendo verso nord per continuare le manovre congiunte con gli alleati.
Le inconsuete esercitazioni invernali, sostiene una fonte della Reuters, lascerebbero intendere che il Paese del dragone intenda prepararsi ad un’eventuale azione contro Taipei in qualsiasi momento dell’anno e anche in condizioni meteorologiche avverse.
Negli ultimi giorni l'erede del Celeste Impero ha criticato con toni piuttosto forti la missione compiuta dal presidente taiwanese Lai nel Pacifico mettendo in guardia anche gli Stati Uniti dall’”inviare segnali sbagliati alle forze separatiste che promuovono l’indipendenza di Taiwan”. In particolare non sono state gradite a Pechino le soste alle Hawaii e Guam, sedi di importanti basi militari Usa.
Proprio in un discorso pronunciato alle Hawaii Lai ha dichiarato che la Cina è “la sfida più grande che Taiwan deve affrontare”.
La sua portavoce ha riferito che il presidente ha illustrato il suo programma in quattro punti per garantire la pace che prevede il rafforzamento della difesa dell'isola, la sicurezza economica, partenariati con Paesi democratici e una leadership stabile. Lai ha inoltre auspicato la prosecuzione del sostegno americano anche durante l'amministrazione Trump.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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