Liberazione del leader armeno Vardanyan, in campo anche George Clooney

Nella rete di sostegno all’ex oligarca arrestato dopo la capitolazionde dell'Artsakh figurano personaggi del mondo dello spettacolo come l'attore americano e sportivi come il centrocampista dell’Inter Henrikh Mkhitaryan. Non si hanno più sue notizie, la famiglia: "temiamo per la sua vita"

Liberazione del leader armeno Vardanyan, in campo anche George Clooney
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"Ho sempre potuto trascorrere poco tempo con mio padre perché era sempre impegnato con il lavoro. Spero che me ne venga concesso ancora e di poterlo riabbracciare" sono queste le parole di David Vardanyan 28 anni, figlio dell’ex presidente della repubblica dell’Artsakh Ruben Vardanyan arrestato più di un mese fa dal governo di Baku.

Le parole del giovane, riportate dal corriere della sera, fanno riferimento ai fatti di 40 giorni fa quando Ruben Vardanyan è stato arrestato mentre cercava di lasciare la regione Nagorno-Karabakh, regione a maggioranza e giurisdizione armena ma ormai capitolata dopo l’attacco azero del 19 settembre.

L’ex presidente stava lasciando la zona delle operazioni militari mischiandosi alle centinaia di migliaia di profughi in fuga verso Goris, Yerevan e le altre principali città armene quando le guardie di frontiera azere lo hanno riconosciuto e arrestato. Lo stesso giorno veniva trasferito nella capitale azera di Baku e isolato senza la possibilità di comunicare: "Abbiamo saputo della notizia dai media", racconta David Vardanyan, primo di quattro fratelli.

Vardanyan sapeva di essere un obiettivo

Vardanyan stesso aveva dichiarato che sapeva di essere un obiettivo primario: il presidente azero Ilham Aliyev lo vedeva infatti come un ostacolo ai suoi piani di conquista della regione. La famiglia non ha più avuto sue notizie ed è stato impedito al legale che segue il caso di aprire un canale di comunicazione: «Ha 55 anni, siamo preoccupati per le sue condizioni di salute».

Un leader dal passato controverso

Oligarca russo-armeno originario di Erevan, Vardanyan è stato leader della libera enclave dell’Artsakh da novembre 2022 a febbraio 2023; più volte al centro di inchieste giornalistiche per presunte attività di riciclaggio. Lo scorso anno aveva rinunciato alla cittadinanza russa per unirsi ai combattenti del Nagorno-Karabakh e, nonostante questo gesto, degradato dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan per la sua eccessiva vicinanza con Mosca.

Le accuse di Baku di terrosismo e creazioni di gruppi eversivi illegali

Sulla sua testa pendono accuse gravissime da parte dell’Azerbaijan; rischia fino a 14 anni di carcere per «finanziamento del terrorismo», «creazione di gruppi o gruppi armati illegali» e «attraversamento illegale del confine». D’altra parte, Baku ha tutto l’interesse a processare lui e altri membri chiave dell’ex repubblica: “Abbiamo accusato dei membri del regime criminale e li porteremo davanti alla giustizia”, ha dichiarato il premier azero Aliev il mese scorso.

Clooney e Mkhitaryan si schierano con l'ex leader dell'Artsakh

Nella rete di sostegno all’ex oligarca figurano personaggi del mondo dello spettacolo come George Clooney e sportivi come il centrocampista dell’Inter Henrikh Mkhitaryan che ne ha richiesto la liberazione tramite un post su X: "Mi unisco ai miei connazionali armeni nel chiedere il rilascio sicuro di Ruben Vardanyan e degli altri armeni detenuti in Azerbaigian".

"Mentre decine di migliaia di famiglie fuggono dal Nagorno-Karabakh per rifugiarsi in Armenia, la detenzione sta diventando una tendenza allarmante - scriveva il centrocampista dell'Inter - Ruben Vardanyan si distingue come schietto sostenitore della pace non solo nella nostra regione ma nel mondo.

È un filantropo, uomo d'affari e co-fondatore di fama mondiale dell'iniziativa umanitaria Aurora Prize che sostiene la costruzione della pace e fornisce istruzione e assistenza sanitaria alle persone di tutto il mondo".

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