Una rabbia cieca - dovuta alle centinaia di morti e ai migliaia di dispersi dell'alluvione di Valencia, uno dei disastri naturali più grandi della storia spagnola - ha accolto l'arrivo del re di Spagna Felipe IV e del premier Pedro Sanchez, giunti in città per supportare la popolazione.
Fango contro il re
La gente però li ha accolti urlando "Assassini" e tirando a piene mani il fango che ormai da giorni ha completamente sommerso la zona. Felipe si è recato a Paiporta, uno dei paesi più colpiti dall'alluvione nella regione di Valencia dove si registrano finora oltre duecento morti. Le immagini diffuse dalla televisione hannno mostrato tutta la rabbia della popolazione che, durante il passaggio del re, è scesa in strada gettandogli addosso fango, bastoni e bottiglie d'acqua. Insufficiente anche il cordone di sicurezza che poco ha potuto fare per proteggere sia Filipe che Sànchez, che si sono trovati circondati da centinaia di contestatori, soprattutto giovani. Per cercare di garantire un minimo di protezione sono poi stati chiamati gli agenti della Polizia nazionale a cavallo, oltre a membri della Guardia Civil.
Nelle immagini della protesta trasmesse dall'emittente Rtve si vede anche un uomo ferito negli scontri con la polizia e con la testa sanguinante. La protesta si è accesa soprattutto quando, accanto ai reali, insieme al re presente anche la regina Letizia che si è fermata più volte a parlare soprattutto con le donne, ma è dovuta essere portata via d'urgenza dalla sicurezza dopo che le è stato gettato fango addosso, è apparso anche il primo ministro spagnolo Pedro Sànchez accusato di aver sottostimato l'allarme e di aver ritardato i soccorsi. "Non ci è rimasto più nulla", hanno urlato i cittadini.
Felipe parla con la popolazione
Nonostante questa situazione il re ha comunque tentato di parlare con alcuni dei ragazzi promettendo il suo appoggio e l'aiuto necessario per poter risollevare una zona letteralemente messa in ginocchio, con un numero di morti attestato ora sulle 214 persone, ma con centinaia che potrebbero essere rimaste seppellite dall'acqua nel parcheggio del centro commerciale con oltre 5mila posti aiuto.
Tutti contro Sànchez
Secondo El Pais, Sanchez è stato il bersaglio delle critiche più accese, dopo che ieri ha annunciato l’invio di migliaia di militari per aiutare nei soccorsi. Una mossa giudicata da più parti tardiva. Altrettanto criticato è stato il governatore Mazon per aver diramato l’allarme solo in serata, quando ormai era troppo tardi. La visita delle autorità è stata ufficialmente sospesa ma il re è rimasto tra la folla per parlare con la gente nonostante i timori della sicurezza.
I reali rimandano la visita a Chiva
Dopo le dure contestazioni che hanno visto anche cariche della polizia per disperdere i manifestanti, Filipe e la regina Letizia avevano deciso di continuare la visita che avevano in programma anche a Chiva, altro comune della provincia di Valencia particolarmente colpito dalle alluvioni. "Come possono non sentirsi così? Come possono non essere arrabbiati?", ha detto la regina Letizia all'Abc commentando la contestazione dei cittadini di Paiporta. Invece secondo le ultime notizie riportate da El Pais re Felipe VI e la regina Letizia, hanno rinviato la visita: "Con l'accordo congiunto delle autorità statali, regionali e della Casa del Rey, la visita a Chiva è rinviata", ha annunciato la Casa del Rey in un comunicato.
Ferito Sànchez
Il primo ministro Pedro Sánchez, invece, è stato evacuato nel Centro di coordinamento delle emergenze. Diversi membri della sicurezza della casa reale sono rimasti feriti durante gli scontri tra cui proprio il primo ministro Sanchez.
Secondo la tv spagnola, il capo del governo sarebbe stato colpito di striscio da un bastone e ha lasciato subito dopo la cittadina, ma la ferita sarebbe superficiale. Numerose persone indignate hanno salutato Sanchez e i reali spagnoli con insulti e hanno affrontato il premier, mentre sia il re che la regina hanno cercato di mediare con i giovani che si erano avvicinati.
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