La "festa da Selma" e i mille autobus: l'innesco social della rivolta

Da settimane, l'estrema destra brasiliana ha sollevato il tiro aizzando i sostenitori alla "guerra": dai social gli appelli per il "party di Selma"

La "festa da Selma" e i mille autobus: l'innesco social della rivolta

La polizia brasiliana ha impiegato diverse ore a riportare la situazione alla normalità dopo l'assalto al congresso. A Brasilia c'è ora una situazione di calma apparente e in molti si domandano se si fosse potuto evitare quello che da più parti viene considerato un tentato golpe. Il Washington Post indica che qualche segnale nei giorni precedenti c'era stato e che, forse, si sarebbe dovuto prestare maggiore attenzione ai movimenti social, che hanno subito una clamorosa accelerata.

La prestigiosa testata americana, infatti, sottolinea come nelle settimane addietro ci siano stati più richiami ad attaccare stazioni di servizio, raffinerie e altre infrastrutture, nonché inviti a venire a un "party di guerra" nella capitale da parte della destra radicale brasiliana. All'indomani dell'assalto, il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes ha ordinato alle piattaforme Facebook, Twitter e TikTok di bloccare la propaganda golpista in Brasile.

La rilevazione è degli studiosi brasiliani, che in queste ore stanno andando a ritroso per ricostruire la genesi dell’attacco al congresso di Brasilia e degli altri assalti. È stato individuato una sorta di linguaggio cifrato, in cui gli agitatori social che hanno negato il risultato delle elezioni presidenziali del Paese hanno usato una frase particolare per invitare i "patrioti" a quella che hanno chiamato una "festa da Selma". Uno stratagemma ad hoc per evitare i controlli automatici degli algoritmi e delle autorità, in cui è stata modificata la parola "selva", che in Brasile è un termine militare per il grido di guerra.

Come accade sempre più spesso, è stato Telegram il canale dal quale è partito l'input più forte. Qui, infatti, gli organizzatori hanno pubblicato date, orari e percorsi. È qui che sono stati organizzati i "Liberty caravans", autobus che hanno raccolto i violenti da tutte le parti del Brasile per portarli nella Capitale. Tra i post visualizzati da The Washington Post, uno era piuttosto esplicito: "Attenzione Patriots! Stiamo organizzando mille autobus. Abbiamo bisogno di 2 milioni di persone a Brasilia". Quegli autobus, domenica sono entrati a Brasilia carichi di persone galvanizzate che hanno dato l'assalto a tre edifici governativi e messo a ferro e fuoco la città nel più grave attacco alle istituzioni dal colpo di Stato del 1964.

Quanto accaduto era nell'aria: gli analisti brasiliani che tengono sotto controllo i social media locali da mesi avvisavano di possibili casi come quello del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill.

Dopo la vittoria di Lula su Bolsonaro si era sollevata un'onda di agitazione che ha comunicato una guerra di fake news con messaggi pressanti da parte dell'estrema destra, che puntava evidentemente ai disordini e al caos per tentare probabilmente un colpo di Stato. "Ripudio le accuse, senza prove, che l'attuale capo dell'Esecutivo del Brasile mi ha attribuito", ha detto Bolsonaro nella notte, respingendo qualunque attribuzione morale per l'assalto.

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