Improvvisa frenata per la politica dei dazi di Donald Trump. La presidente del Messico Claudia Sheinenbaum ha detto che Donald Trump ha accettato di sospendere i dazi per un mese. Sheinbaum ha accettato di schierare 10.000 soldati, che il presidente Trump ha dichiarato sarebbero stati designati per fermare il flusso di migranti e droghe illegali attraverso il confine tra Stati Uniti e Messico.
Si tratta, tuttavia, di una sospensione temporanea, ancora dagli esiti incerti. Il ministro dell'economia messicano, Marcelo Ebrard, ha affermato che l'economia statunitense dipende in larga misura dagli stabilimenti e dai complessi industriali che le aziende americane hanno creato in Messico. "È nell'interesse strategico degli Stati Uniti che questa integrazione non solo venga mantenuta, ma cresca nei prossimi anni", ha dichiarato alla stampa. Immediato l'effetto sulle borse: il peso e il dollaro canadese, che erano scesi rispetto al dollaro statunitense, hanno iniziato a riprendersi oggi dopo che Sheinbaum ha dichiarato che le tariffe sulle merci provenienti dal Messico sarebbero state ritardate. Il peso ha recuperato tutte le sue perdite da venerdì pomeriggio.
Trump ha dichiarato in un post sui social media di aver parlato con Sheinbaum questa mattina. Sia lui che Sheinbaum hanno affermato che gli uomini della Guardia nazionale messicana che lei invierà al confine con gli Stati Uniti avranno la missione di fermare il traffico di droga dal Messico, in particolare quello del fentanyl. Trump ha anche scritto nel suo post su Truth Social che le truppe messicane cercheranno di fermare il flusso “di migranti nel nostro Paese”. “Abbiamo inoltre concordato di sospendere immediatamente i dazi previsti per un periodo di un mese durante il quale avremo negoziati guidati dal Segretario di Stato Marco Rubio, dal Segretario del Tesoro Scott Bessent e dal Segretario del Commercio Howard Lutnick e da rappresentanti di alto livello del Messico”, ha scritto Trump nel post. “Non vedo l’ora di partecipare a quei negoziati, con il presidente Sheinbaum, mentre cerchiamo di raggiungere un ‘accordo’ tra i nostri due Paesi”, ha scritto Trump.
Domenica, interrogata sul probabile imminente avvio delle sanzioni, Sheinbaum aveva detto che il Messico non avrebbe cercato "scontri" ma collaborazione e dialogo nel rispetto della sovranità. "Il Messico non solo non vuole che il fentanyl non arrivi negli Usa, ma che non arrivi in nessun punto", ha detto Sheinbaum ricordando che se Washington vuole un "combattere i gruppi criminali in modo congiunto" deve farlo nel rispetto dei principi "di responsabilità condivisa, di fiducia reciproca, di collaborazione e, soprattutto, di rispetto della sovranità. La sovranità non è negoziabile", ha detto.
La mossa di Sheinbaum non ha sorpreso molto i funzionari della Casa Bianca, uno dei quali ha dichiarato domenica ad Axios che una dimostrazione di forza al confine avrebbe avuto un impatto positivo su Trump. "Se invia truppe, è un segno che il Messico prende sul serio il presidente", ha affermato.
Nonostante l'accordo con il Messico, nella tarda mattinata di lunedì i dazi doganali su Canada e Cina sono ancora destinati a entrare in vigore. Oggi Trump ha dichiarato di aver parlato con Justin Trudeau e che avrebbe parlato di nuovo con lui più tardi nel corso della giornata.
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