
A una settimana dall'insediamento, Donald Trump ha licenziato diversi funzionati del Dipartimento di Giustizia che hanno lavorato alle indagini che lo vedono coinvolto. La notizia è stata riportata dalla Cnn, secondo la quale la comunicazione è arrivata mediante una lettera del procuratore generale facente funzioni James McHenry. Di questa missiva è stato anche reso noto il contenuto, nel quale viene affermato che "il corretto funzionamento del governo dipende in modo sostanziale dalla fiducia che i funzionari superiori ripongono nei loro subordinati. Dato il ruolo significativo nell'incriminare il presidente, non credo che la dirigenza del Dipartimento possa fidarsi di te per aiutare a implementare fedelmente la sua agenda".
Di conseguenza, conclude la comunicazione, "ai sensi dell'articolo II della Costituzione e delle leggi degli Stati Uniti, il tuo impiego presso il Dipartimento di Giustizia è con la presente terminato e sei rimosso dal servizio federale con effetto immediato". Alcune delle persone che sono state allontanate dal Dipartimento di Giustizia hanno collaborato con il procuratore speciale Jack Smith, il cui ufficio è stato chiuso dopo che ha archiviato i due procedimenti penali contro Trump. L'intera decisione, quindi, si basa sul principio della mancata fiducia da parte dell'amministrazione nei confronti di ha perseguito chi, in questo momento, è il presidente del Paese.
Quasi contestualmente è stato annunciato che il Dipartimento di Giustizia di Trump ha lanciato un progetto speciale per indagare sui pubblici ministeri che si sono occupati dei rivoltosi del 6 gennaio. Secondo alcune fonti citate dai media americani, ai pm sono state inviate email per chiedere i documenti e le carte relative alle loro indagini. L'avvio del progetto speciale segue la grazia concessa ai rivoltosi del 6 gennaio. In pochi giorni, il presidente Trump ha già attuato alcune delle promesse fatte in campagna elettorale, anche se la grazia concessa ai 1500 rivoltosi del 6 gennaio 2021 ha suscitato non poche polemiche, anche se non è mancato chi ne ha difeso l'operato, che comunque si inserisce a pieno titolo nei diritti di un presidente in carica. "Il presidente Biden ha concesso la grazia. Il presidente Trump ha concesso la grazia mentre è entrato in carica e i presidenti nella storia lo hanno fatto.
È un potere che hanno. Non ho obiezioni al fatto che utilizzino quel potere", ha detto Brad Schimel, giudice della contea di Waukesha ed ex procuratore generale repubblicano in una conferenza stampa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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