Donald il prescelto non vede gli errori

La cosa che più colpisce è la sicumera con cui The Donald continua a propugnare la sua dottrina

Donald il prescelto non vede gli errori
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La finanza globale sta crollando. Nel giro di tre giorni le borse mondiali hanno bruciato 9.500 miliardi di dollari, tre volte il mostruoso debito italiano che ci portiamo a spasso da decenni. Quella di Hong Kong non andava così male del 1997, quella di Taiwan ha registrato il suo nero storico, quella di Milano mai così sotto dai tempi del covid. All'apertura di ieri Wall Street ha perso il 3% in pochi minuti. Il guru di JPMorgan ha profetizzato che i dazi faranno salire l'inflazione e rallenteranno la crescita americana, Goldman ha alzato le probabilità di recessione USA al 45%. L'uomo che doveva portare la pace in Ucraina ha scatenato con la politica dei dazi una sorta di conflitto economico mondiale. Trump sembra il maggiore T.J. King Kong che cavalca un missile atomico, nel suo caso un dazio, in una scena del film il dottor Stranamore. Ma la cosa che più colpisce è la sicumera con cui The Donald continua a propugnare la sua dottrina. Su Truth scrive agli americani: «Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato!».

Parole quelle di Trump che hanno un sapore messianico. Non c'è nulla di razionale mentre arrivano i bollettini della catastrofe economica mondiale. È quasi un atto di fede quello che il presidente pretende dagli americani, come quello che Mosé chiese al popolo eletto presentando le tavole dei dieci comandamenti. Ha l'aria di un fidatevi di me visto che io so ciò che voi non sapete. A questo punto la frase di rito che un qualunque profeta aggiungerebbe è «perché io parlo con Dio».

Io non mi sento di arrivare a tanto.

Solo che questa rappresentazione ci fa tornare in mente un fatto di cui nessuno parla più, che a quanto pare molti hanno rimosso anche se ha caratterizzato e condizionato le ultime elezioni americane: l'attentato in cui Trump per un pelo non perse la vita (il proiettile gli sfiorò un orecchio). Dopo quella vicenda drammatica l'inquilino della Casa Bianca usò espressioni che possono essere legate al significato recondito del «prescelto» : «non dovrei essere qui, dovrei essere morto»; ed ancora, «molte persone mi hanno detto che Dio ha risparmiato la mia vita per una ragione»; infine, ha definito la sua esperienza «molto surreale». Ed anche il paragone della sua politica sui dazi ad «una medicina che nonostante il dolore a breve termine, porterà a benefici a lungo termine» più che la logica del capo di una nazione richiama nella mente la postura del guaritore o dello sciamano.

Ora se si lega quell'esperienza alla vicenda dei dazi, si ha l'impressione che Trump non valuti i crolli in borsa, i rischi per l'economia americana e per quella mondiale per una sua «suprema» convinzione. Valuta i numeri con lo spirito non con la ragione. È un fenomeno comune in chi sopravvive ad un evento estremo, ad un incidente aereo, ad un incidente automobilistico mortale, ad un terremoto, oppure, appunto, ad un attentato. Sono persone che sviluppano la convinzione di essere state risparmiate da Dio per uno scopo o una missione. Ci sono una montagna di trattati di psicologia sui «sopravvissuti». Si va dal senso-making nella psicologia esistenziale, ad un'attribuzione spirituale di sopravvivenza, al delirio mistico.

Ora sicuramente non sarà il suo caso ma nell'indifferenza del Presidente rispetto a quanto sta accadendo e nella sua ostinazione a proseguire nella sua politica malgrado non ci sia un economista, una banca d'affari, un giornale economico che non gli consigli il contrario, c'è qualcosa di irrazionale o che puoi spiegare solo utilizzando categorie che vanno al di là della ragione. Il giorno in cui crollano le borse non puoi teorizzare nuove tariffe aggiuntive del 50% per la Cina. Sono scelte e minacce che non trovano nessuna base economico-finanziaria e corrispondono ad una strategia imperscrutabile che contiene - basta guardare ai numeri - un'alta dose di masochismo.

La sofferenza per conquistare la redenzione.

Se così fosse - ma bisogna confidare nel contrario - nessuna trattativa, nessun negoziato avrebbe un esito felice. Nessuna ipotesi razionale può aprire una breccia nella fede.

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